Venezia, una città per sua natura difficile per chi deve confrontarsi ogni giorno con le barriere architettoniche. E proprio per questo stupisce per la sua complessiva inclusività. Soprattutto sui mezzi di trasporto via acqua.

Venezia, una città per sua natura difficile per chi deve confrontarsi ogni giorno con le barriere architettoniche. E proprio per questo stupisce per la sua complessiva inclusività. Soprattutto sui mezzi di trasporto via acqua.
Non è sempre agevole prendere un mezzo pubblico a Firenze se sei un passeggero a ridotta mobilità. Problemi, criticità e disservizi sono spiegati dalla sezione dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) del capoluogo toscano. “La situazione della mobilità intesa per le persone con disabilità motoria e sensoriale a Firenze, non è sicuramente soddisfacente al 100%”, è la denuncia. Continua l’inchiesta de ilfattoquotidiano.it per raccontare le difficoltà alla mobilità per le persone con disabilità: l’obiettivo è realizzare una serie di focus, dedicati alle principali città italiane.
Grazie Ferrari! Da appassionato di quella che è storia elevata a mito e da rappresentante delle persone con disabilità, la gioia è smisurata nell’annunciare che da qualche giorno è possibile visitare il museo Enzo Ferrari di Modena da casa propria. Non una ricostruzione virtuale ma una visita vera e propria pilotando un avatar robotico a distanza.
Già nelle settimane scorse, a bando aperto da qualche giorno, da diverse famiglie con bambini disabili era stato lanciato l’allarme: «Molti gestori non garantiscono il tempo pieno ai nostri figli e nemmeno un educatore di riferimento in caso di disabilità grave».
Domenica 14 maggio, InVisibili era presente all’ultima tappa di “Borghi in Carrozza” a Orta San Giulio, ridente località del Lago d’Orta. “Borghi in Carrozza” è un percorso a tappe alla scoperta delle località più caratteristiche del Piemonte all’insegna dell’accessibilità. L’iniziativa, inaugurata quest’anno, fa parte del progetto “Viaggio Italia Around the World”, ideato, nel 2015, da Luca Paiardi e Danilo Ragona, considerati i due viaggiatori in carrozzina più spericolati, innovativi e irriverenti dello stivale.
Dotare gli allenatori e i tecnici sportivi delle associazioni sportive operanti nella Regione Friuli Venezia Giulia di strumenti per rendere più accessibile la pratica sportiva per i giovani con disabilità fisico-intellettiva o che vivono in situazioni socioeconomiche sfavorevoli. Questo l’obiettivo del progetto “Nessuno in Panchina”, promosso da Fondazione Milan e Fondazione Pietro Pittini, con il patrocinio di Sport for Inclusion Network, e che avrà luogo il 23 e il 24 maggio presso l’impianto sportivo dell’ASD Zaule Rabuiese ad Aquilinia.
Nella mattinata del 26 maggio, alla Casa dei Diritti di Milano (Via De Amicis, 10, ore 10), è in programma l’incontro denominato Giochiamo Insieme? durante il quale verranno presentati il Decalogo del Parco Giochi Inclusivo e il report realizzato dal Politecnico di Milano di analisi e monitoraggio del progetto Gioco al Centro, promosso a suo tempo dalla Fondazione di Comunità Milano e dal Comune del capoluogo lombardo, avvalendosi del sostegno e della collaborazione della UILDM Nazionale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), tramite il proprio progetto Giocando si impara, dell’Associazione L’abilità, dell’ANFFAS Nazionale ((Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e del Neurosviluppo), della Fondazione Pio Istituto dei Sordi di Milano, di Inter Campus e dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).
Succede a Chiavari. “Per effettuare la manovra di salita/discesa di utenza in carrozzina, l’autista deve posizionare il bus con la porta posteriore (dove è situata la pedana) sulle strisce pedonali, invadendo l’attraversamento e il muso del bus è addirittura sulla linea di stop all’incrocio con la SS 1 Aurelia”, spiega il sindacato Cub
Un progetto innovativo premiato come il migliore in Italia per rendere la Nilde Iotti ancor più funzionale per la cittadinanza
Gravi disagi per le persone con disabilità visiva, a causa della sosta “selvaggia” dei monopattini sui marciapiedi, vi erano stati a Torino, Milano, Roma e in altre città, dando vita anche, alla fine dello scorso anno, a una specifica campagna di sensibilizzazione. Le Leggi sono fondamentali, come era stato ribadito in varie occasioni anche su queste pagine, quali, ad esempio, quelle introdotte dalla Legge 160 del 2019, nel tentativo di disciplinare la materia, ma da sole non bastano, senza la crescita di una profonda consapevolezza culturale. Ora, tuttavia, dobbiamo tornare a registrare un nuovo brutto episodio, accaduto questa volta a Trento.
«Sono a conoscenza del problema e sono disponibile ad aprire un dialogo con la Curia e la ‘Consulta per risolvere le esigenze delle persone con disabilità per l’accesso al Duomo e per accedere alla cappella dove è posizionata la teca che custodisce la Sindone». Così la soprintendente Lisa Accurti a seguito della lettera su Specchio dei Tempi di domenica scorsa e soprattutto della successiva polemica alimentata il giorno seguente con le dichiarazioni dell’architetto Adriano Sozza, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Torino, e di Giovanni Ferrero, direttore della «Consulta per le persone in difficoltà».
Un’altra importante struttura culturale ha recentemente aderito al progetto Museo per tutti. Accessibilità museale per persona con disabilità intellettiva, iniziativa di cui già più volte ci siamo occupati, promossa dall’Associazione L’abilità di Milano, in collaborazione con la Fondazione De Agostini, per rendere accessibili alle persone con disabilità intellettive i beni culturali e paesaggistici del territorio.
“Nonostante le 19 Bandiere Blu, la regione non ha ottenuto nessuna Bandiera Lilla”
“Ciao ciao mare” recita una famosa canzone di Raoul Casadei. Ritornello ripreso ironicamente dal presidente provinciale UILDM (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare) di Catanzaro, Giovanni Sestito, per esprimere la sua preoccupazione “per la perdurante mancanza di accessibilità delle spiagge calabresi per i disabili”.
Ci sono le barriere architettoniche da abbattere per rendere chiese, basiliche e musei di arte sacra accessibili a tutti. Ma ci sono anche altre barriere da superare, forse più resistenti, che sono quelle del pregiudizio, della disattenzione, dell’indifferenza. Ne è sicura suor Veronica Donatello (francescana alcantarina), responsabile del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità. Possiamo dire che l’attenzione alle persone con disabilità è un elemento «costitutivo» del cristianesimo, ne troviamo molti esempi nel Vangelo o nelle vite dei santi.
Tra il 2022 e il 2023 la dott.ssa Daniela Battisti, insegnante di sostegno alle scuole primarie con un master in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) ha realizzato a titolo volontario un progetto per favorire l’accessibilità cognitiva presso il museo di Storia Naturale di Pordenone.
San Donà, il nuovo Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche è in dirittura d’arrivo.
Saranno considerate non solo le disabilità fisiche, ma anche quelle sensoriali.
Il P.E.B.A. nuovo andrà a sostituire quello datato 1997.
Si può chiedere l’handbike, ma anche le protesi hi-tech per correre, monosci o carrozzine speciali per il tennis, la danza e la scherma. La Regione Emilia-Romagna mette a disposizione 415.000 euro in bonus per l’acquisto di protesi e altri ausili ad alto tasso di tecnologia per permettere di praticare attività sportive individuali a livello amatoriale anche alle persone con gravi menomazioni fisiche, come la mancanza di un arto, “o affette da malattie che ne limitano o impediscono del tutto i movimenti in autonomia, come paraplegia, paraparesi o tetraparesi”.
“Vuoi danzare con me? Siediti”. Quello che può sembrare un invito per chi ha pochissime doti da ballerino, in realtà è un progetto di inclusione al contrario perché sono le persone con disabilità ad accogliere nel loro mondo chi è normodotato facendolo ballare seduto su una sedia a rotelle mettendosi così nei panni di chi su quella sedia ci sta sempre.
Ad oggi, le barriere architettoniche continuano ad essere un grave problema per i portatori di disabilità: di fronte a questo scenario, l’utilizzo delle piattaforme elevatrici è uno dei principali metodi per risolvere il problema.
Delegazione del Comune di Padova guidata dal vicesindaco Andrea Micalizzi in Umbria per parlare del PEBA – Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche.