UN MUSEO PER TUTTI, DA0A100A360°

UN MUSEO PER TUTTI, DA0A100A360°

Angera è un’incantevole località sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, in provincia di Varese. Un luogo che, grazie alla felice posizione, affacciata sul lago e protetta alla spalle da verdi colline, offre, grazie alle bellezze naturali e alle risorse del suo territorio, la possibilità di godere di un turismo “slow”, trascorrendo piacevoli giornate all’insegna del benessere, della cultura e dello sport. Dominata dalla celebre Rocca, uno dei castelli medievali meglio conservati in Italia, oggi di proprietà della famiglia Borromeo, Angera riesce ad incantare grazie ai suoi paesaggi unici e peculiari, come i famosi pratoni, immensi spazi verdi  di libero accesso sul lungolago che costituiscono il vanto della città, le spiagge libere (una delle quali accessibile agli amici a quattro zampe) e l’allea, il viale pedonale, spesso sede di mercatini e manifestazioni, dove è possibile rilassarsi all’ombra degli ippocastani e dei tigli secolari godendo della brezza del lago.

Un’ immagine della Rocca di Angera, ripresa dal suo giardino medievale, visitabile.

Allontanandosi dal lago, vi sono vigneti, verdi campi, sentieri botanici, boschi e addirittura foreste allagate ad attendere il visitatore.

Angera vista dall’alto

Innumerevoli sono i siti di interesse storico, artistico e paesaggistico che permettono di scoprire lo straordinario patrimonio paesaggistico e culturale della città: 50 di essi sono oggi riuniti nel Museo Diffuso, un museo a cielo aperto da scoprire a piedi o in bicicletta, passeggiando nel borgo e nelle frazioni. E per chi è incuriosito dai percorsi enogastronomici, sono tante le prelibatezze da gustare ad Angera e che derivano dalla riscoperta della storia e delle risorse naturali del territorio: tra questi la grappa, da più di 100 anni prodotta dalla Distilleria Rossi d’Angera, e il vino, grande protagonista nel mese di Settembre della Festa dell’Uva, fondata da Lodovico il Moro nel 1497, e ancora oggi celebrata con una sfilata dei carri vendemmiali. Il miele, lo zafferano e il pane, realizzato secondo una ricetta di 2000 anni fa, sono alcuni degli altri prodotti tipici da provare in città.

La cittadina, anticamente chiamata Statio, ha restituito le più antiche testimonianze della presenza umana in area varesina, e in epoca romana divenne uno dei tre porti principali sulla via d’acqua Po-Ticino-Verbano che costituiva uno dei percorsi commerciali e culturali più importanti di tutta l’Italia Settentrionale, via di congiunzione tra il Mediterraneo e l’Europa. La sua storia avvincente, iniziata 15000 anni fa ed ininterrotta fino al giorno d’oggi, è raccontata dai reperti custoditi nel Civico Museo Archeologico di Angera.

Il Museo si trova al primo piano di una palazzina quattrocentesca, dove sono allestite la sezione dedicata alla Preistoria e quella romana. Al pian terreno, sotto un bel portico colonnato, si trova il Lapidario dove sono esposti altari, urne, sculture di epoca romana e non solo.

Il lapidario del Civico Museo Archeologico sotto all’antico portico colonnato.

Da qui si accede tramite una lieve rampa alla sala conferenze, al laboratorio didattico, ai servizi, accessibili; per le persone con difficoltà motorie, il piano superiore è raggiungibile anche tramite un elevatore adeguato a sedie a rotelle e passeggini, che arriva al termine della seconda sezione: da qui si dovrà tornare verso la prima sala e così iniziare la propria visita. Il primo piano ospita due sale.

La prima è dedicata alla Preistoria e racconta, attraverso ossi di animali, oggetti in selce, quarzo e cristallo di rocca, come al termine dell’ultima glaciazione il territorio di Angera sia stato il primo, in provincia di Varese, ad essere frequentato da gruppi di cacciatori-raccoglitori, appartenenti alla specie Homo Sapiens, che giungevano ripetutamente seguendo gli spostamenti stagionali delle prede, e che ad Angera trovavano anche preziose risorse offerte dal lago (pesci e molluschi) e un riparo, rappresentato dalla grotta nota con il nome di Tana del Lupo.

Civico Museo Archeologico di Angera. Sezione preistorica: manufatti in selce.

Diversi sono anche i reperti di epoche successive, come le asce in pietra verde risalenti al Neolitico, che testimoniano l’introduzione dell’agricoltura: tali manufatti erano infatti utilizzati per modificare il territorio, abbattendo gli alberi per far posto alla creazione di campi da coltivare e per la costruzione, con la legna ottenuta, di insediamenti stabili. Nella sala è ospitato anche il fiore all’occhiello del Museo: si tratta del tavolo tattile, una vetrina aperta, in cui il visitatore è invitato a osservare e manipolare liberamente diverse ricostruzioni di manufatti in epoca preistorica, scoprendo le tecniche con cui erano realizzati.

Il Tavolo tattile ospita ricostruzioni di manufatti in epoca preistorica da toccare e osservare per scoprire le tecniche con cui erano realizzati.

La sezione romana racconta uno dei momenti di maggiore prosperità della città, che costituiva uno degli empori commerciali più importanti dell’Italia Settentrionale, sia per la posizione strategica rispetto alle vie d’acqua, vere e proprie “autostrade” dell’antichità, sia per essere il terminale della strada di collegamento tra Milano romana, centro importantissimo in età romana, e il Verbano. Tra le centinaia di reperti esposti, molti furono rinvenuti nella necropoli romana della città, oggetto di indagini archeologiche soprattutto a partire dagli anni ’70: essi componevano i corredi di accompagnamento al defunto di svariate centinaia di sepolture, databili tra I e V sec. d.C.. Non solo unguentari in vetro, vasellame da mensa, gioielli, monete e lucerne antiche, come quella, celebre ed evocativa, raffigurante un pescatore sulla sua barca ma addirittura resti di panini antichi di 2000 anni fa, carbonizzati intenzionalmente come offerta funebre.

Lucerna del pescatore, antica lampada romana raffigurante un uomo, forse un pescatore, su una piccola barca a vela. Seconda metà II sec. d.C. Civico Museo Archeologico di Angera.

Panini che, studiati in laboratorio, hanno permesso di ricostruire le ricette e le tecniche di panificazione in uso in età romana, e che oggi tornano a rivivere venendo prodotti nelle panetterie e serviti nei ristoranti della città, come la celebre Tazìna, una ciambella senza buco servita oggi, così come nell’antichità, con zuppe di pesce o verdure.

un panino di 2000 anni fa scoperto nella necropoli romana della città, con semi e castagne antiche provenienti da Cislago e custodite presso il Civico Museo Archeologico di Angera (su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese

Ogni giorno il Civico Museo lavora per permettere a tutti di godere dei suoi spazi e dei suoi contenuti, attraverso la lettura, l’ascolto, il dialogo, la manipolazione, il gioco e la semplice contemplazione. I visitatori vengono accolti da un archeologo sempre disponibile ad accompagnarli gratuitamente nella visita; per chi volesse scoprire il Museo autonomamente o approfondire la storia della città, è possibile usufruire dei numerosi pannelli bilingue e con grafica ad Alta Leggibilità; ogni vetrina, per superare barriere linguistiche e cognitive, è dotata di didascalie che attraverso disegni immediati privi di scritte, illustrano la funzione degli oggetti antichi attraverso un confronto immediato con il loro corrispondente moderno: le didascalie sono attaccate alle vetrine tramite una calamita e possono essere staccate e tenute in mano per il tempo necessario e alla distanza più comoda dagli occhi. Comode sedute a sgabello mobili sono disponibili per riposarsi o per osservare le vetrine comodamente e senza sforzo per le gambe.

I visitatori con ridotta capacità visiva o non vedenti troveranno in Museo, oltre al tavolo e a repliche tattili, anche disegni ricostruttivi tattili a rilievo, didascalie, libri e schede in Braille. Alcuni reperti selezionati sono inoltre forniti di didascalie certificate Descrivedendo®, un metodo innovativo, sviluppato dall’Associazione Nazionale Subvedenti: si tratta di descrizioni realizzate utilizzando parole scelte accuratamente, traducendo e spiegando i termini più complessi, usando una narrazione finalizzata a stimolare l’immaginazione. Tale metodo rende l’opera più chiara e comprensibile per tutti e rimane così più impressa nella memoria del visitatore.

I bambini possono scoprire l’antichità attraverso i giochi multisensoriali e la biblioteca archeologica per l’infanzia proposti dal MABA (Museo Archeologico dei Bambini – Angera), un allestimento permanente interno al Museo a loro dedicato. Per le mamme è disponibile una comoda poltrona per poter allattare e i servizi, attrezzati per l‘accessibilità ai disabili, sono dotati di fasciatoio.

Il MABA, Museo Archeologico dei Bambini – Angera.

Informazioni

Civico Museo Archeologico, Via Marconi, 2 – Angera (VA)

Tel. 320 4653416

E- mail: museo@comune.angera.it

Parcheggi nelle vicinanze: https://www.angera.it/index.php/it/esplora/luoghi?field_tipologia_luogo_target_id=147

Sito web: https://www.angera.it/it/esplora/luoghi/civico-museo-archeologico  

Pagina FB: Civici Musei di Angera

Conservatore: Dott.ssa Anna Bernardoni

Assessore alla Cultura: Dott.ssa Valeria Baietti

Responsabile Area Cultura: Dott.ssa Claudia Piola

CREDITS: Tutte le immagini, dove non specificato, sono di proprietà del Comune di Angera. Tutte le foto dei reperti sono utilizzate per gentile concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese. Ne è vietata ogni ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo.

Testi a cura della Dott.ssa Anna Bernardoni e dell’Assessorato alla Cultura per Incuriosire.it

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