Sono una delle centinaia di migliaia di caregiver che non fanno notizia. Appartengo a quel popolo di “invisibili” di cui ci si occupa, quando va bene, sotto le feste di Natale o in occasioni particolari che, per il loro carattere simbolico, garantiscono una rassicurante esposizione mediatica (non è casuale che mentre scrivo mi venga in mente il 2 aprile, Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’Autismo, ma anche carosello vorticoso di promesse mai mantenute).
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