La pandemia è un’occasione per ripensare alla vita delle persone con disabilità
“È arrivato il covid ed è stato un colpo non indifferente. Non ci si può più abbracciare, toccare. Non ci si vede più, si comunica via Skype e Whatsapp. Durante il lockdown c’è stato un momento di cosiddetto panico da impossibilità fisica, anche se il rapporto di reciproca alleanza con gli operatori, gli educatori e il coordinatore è stato positivo”.
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