Sanità: le novità della Carta di Trieste

Sanità: le novità della Carta di Trieste

Accessibilità per tutti, intelligenza artificiale in sanità e innovazioni tecnologiche per un’assistenza socio-sanitaria senza barriere e senza confini.

La Carta di Trieste è un documento, presentato all’Ospedale di Cattinara (Trieste), nato con l’obiettivo di superare le barriere e le frontiere negli ambienti di cura e di vita con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle innovazioni tecnologiche.

L’obiettivo collettivo, come riporta una nota stampa dell’agenzia Adnkronos, è di raggiungere Zero Barriere e Zero disabilità nel 2030. Immaginando che sia la risposta al cittadino a guidare la riorganizzazione del sistema pubblico per garantire la qualità della risposta, l’azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste (ASUITs) – si legge in una nota – partecipa, insieme ad altri partner, all’iniziativa “Accessibility for All”, Accessibilità per tutti, collegata con vari programmi di invecchiamento sano e attivo e progettualità messe in campo per dare risposta alle condizioni di fragilità.

Scienziati, ricercatori, medici, operatori socio-sanitari si sono incontrati per approfondire e governare gli effetti delle trasformazioni digitali nel settore socio-sanitario a vantaggio delle persone e per condividere linee di indirizzo delle politiche di superamento delle patologie invalidanti, delle disabilità fisiche e mentali e delle barriere architettoniche tramite l’utilizzo delle tecnologie più avanzate. Lo scopo è di mettere le nuove tecnologie a disposizione delle persone con disabilità e non solo, nei luoghi di cura e negli ambienti di vita e di lavoro.

La “Carta di Trieste” vuole andare oltre le barriere e continuare a sviluppare la Telemedicina e le altre soluzioni tecnologiche capaci di trasmettere a distanza fondamentali informazioni di carattere sanitario per connettere sempre più persone con cronicità, pluri-patologie e disabilità dalla propria abitazione al network di assistenza domiciliare e dei percorsi di cura gestiti dal servizio sanitario e dagli enti locali, con la finalità di dare continuità alle cure e all’assistenza.

Le politiche per la disabilità – riporta l’ASUITs – vanno considerate in un contesto di benessere collettivo per dare vita ad una “politica sistemica”, ovverosia una strategia inter istituzionale e multidisciplinare che comprenda la pianificazione accessibile, la Domotica, la domiciliarità innovativa e l’invecchiamento sano e attivo.

Le autorità locali sono state invitate quindi a investire risorse e a pianificare, governare e incentivare lo sviluppo di efficaci servizi sanitari e socio-assistenziali che utilizzino in modo adeguato e scientificamente valido le nuove tecnologie per raggiungere l’obiettivo collettivo di Zero Barriere e Zero disabilità nel 2030.

Da La Legge per Tutti del 05.12.2019

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