Rampe e trasporti, il piano anti-barriere del Comune

Rampe e trasporti, il piano anti-barriere del Comune

VENEZIA. Un investimento da 14 milioni in dieci anni per fare di Venezia una città per tutti: estendendo i percorsi pedonali accessibili con rampe e gradini agevolati, ma anche inserendo dispositivi per le disabilità sensoriali, costruendo più in generale una cultura inclusiva. Obiettivi ambiziosi, quelli del Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che ieri è stato adottato dalla Giunta. Un primo traguardo per questo strumento fondamentale che detterà l’agenda dei prossimi anni individuando gli interventi da realizzare. Una soddisfazione per l’assessore ai lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, che ha fatto dell’accessibilità una delle sue battaglie, e per tutto l’ufficio Eba, che a questo piano lavora ormai da un paio d’anni.

IL CENSIMENTO.
Il precedente Peba, approvato del 2004 per i successivi dieci anni, non era più stato aggiornato per la parte veneziana. Scaduto di fatto dal 2014, scontava i tanti cambiamenti avvenuti in questi quindici anni: dal people mover, al ponte di Calatrava, all’aumento dei flussi turistici. Oltre ad una nuova legislazione e concezione che estende il concetto di barriera architettonica che non è più solo fisica.
Di qui la necessità di riscrivere completamente il piano, partendo da un censimento dell’esistente e delle necessità in campo. Quello che hanno fatto all’Eba in questi anni, esaminando insula per insula la città storica, con il coinvolgimento degli altri uffici comunali, delle aziende partecipate, delle scuole, dei musei, delle associazioni…

PONTI & PERCORSI.
Il risultato è questo nuovo piano che mette in fila le cose da fare nei prossimi dieci, con tanto di stima preventiva dei costi: 14 milioni e 207.743 euro. La fetta più grossa, quasi 10 milioni, servirà per il cosiddetto ambito urbano, con 6 milioni necessari solo per adattare i ponti. Sui 359 analizzati da piano, infatti, solo 36 sono già accessibili, ma altri 58 sono adattabili con altre rampe o gradini agevolati. Altri 2 milioni e mezzo, poi, serviranno a rendere accessibili, con interventi di vario tipo, i tre percorsi individuati come prioritari: da Stazione a Ca’ d’Oro, Rialto, San Marco, Giardini; da Piazzale Roma a San Tomà, San Marco, Giardini; da Piazzale Roma a Marittima, Zattere, San Marco, Giardini.

TRAGHETTI GRATIS.
Altro ambito quello del trasporto pubblico. Il Comune adeguerà una mezza dozzina di pontili. Mentre ad Actv toccherà l’onere (anche economico) di rendere accessibili le biglietterie, di inserire elementi di pavimentazione riconoscibile (podotattile) e segnalazioni acustiche. Actv dovrà anche garantire, a chi si muove in carrozzina, l’attraversamento gratuito in Canal Grande in corrispondenza dei quattro ponti. Oggi è previsto solo per quello di Calatrava, a breve sarà esteso a Scalzi, Rialto, Accademia e varrà non solo per il disabile, ma anche per l’accompagnatore.

INSULE ACCESSIBILI.
Se per alcuni aspetti, come questo dei traghetti gratis, l’applicazione dovrebbe essere rapidissima, per il risultato complessivo ci vorranno lunghi anni. Va detto anche che il Peba non è vincolante, ma se tutto sarà realizzato il risultato sarà una Venezia molto diversa, davvero per tutti. Le cartine allegate al piano che pubblichiamo in questa pagina ne danno un’immagine molto chiara. Oggi chi si muove con difficoltà è confinato in 19 insule collegate da ponti con rampe definitive o temporanee, in altre 46 arriva solo con il trasporto acqueo, mentre ben 64 sono del tutto inaccessibili. Tra dieci anni le insule raggiungibili potrebbero diventare 56 e quelle inaccessibili ridursi a 27. Più in generale i percorsi accessibili potrebbero passare dagli attuali 7 chilometri e mezzo a 17,10 chilometri.

RISCHI CADUTA IN ACQUA.
Una novità del piano è anche l’attenzione per le disabilità sensoriali. Ad esempio, sono state individuati 111 rischi di caduta in acqua, prevedendo parapetti o semplici pavimentazioni speciali, per un intervento da un milione e 300mila euro. Altro capitolo quello degli edifici pubblici. Anche qui il Peba punta in alto con una stima di oltre 4 milioni per intervenire nei 125 edifici del Comune non ancora completamente accessibili, sia sul fronte della disabilità motoria (4 milioni e 477mila euro) che di quella sensoriale (un milione e 700mila).

CALATRAVA IN TRACHITE.
Un paragrafo del piano è dedicato anche al ponte della Costituzione. Si conferma l’eliminazione dell’ovovia, in realtà poi inserita in un’altra delibera approvata quest’estate e ora in corso di realizzazione, ma rallentata da intoppi legali. Nonché la sostituzione delle scivolose lastre in vetro con normale trachite. Un via libera amministrativo necessario, che consentirà di procedere, quando la situazione lo consentirà.

I PROSSIMI PASSAGGI.
Intanto il Peba, dopo l’adozione in Giunta, sarà pubblicato per raccogliere le osservazioni dei cittadini. Per questa fase la procedura prevede trenta giorni. Poi ci sarà il passaggio il Consiglio comunale per la definitiva approvazione.

di Roberta Brunetti da Il Gazzettino del 05.02.2020




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