Ponte di San Domenico inaccessibile ai disabili «Barriera da abbattere»

Ponte di San Domenico inaccessibile ai disabili «Barriera da abbattere»

Chiesa meta di continui turisti, ma inaccessibile ai disabili a causa del ponte con gli scalini. Succede a San Domenico dove il santuario omonimo attrae di continuo visitatori, ma per chi ha la carrozzina o per le mamme con passeggini diventa un’impresa. È capitato anche domenica scorsa che i volontari del santuario abbiano dovuto sollevare di peso una carrozzina a motore di una turista di Rovigo che desiderava vedere il Cristo di san Domenico e le tele preziose che il santuario custodisce come il San Paolo del Carpaccio, ma che arrivata alla fine delle fondamenta si sia ritrovata con un ostacolo insormontabile.

Il problema esiste da tempo e i volontari, che si occupano di tenere aperta la chiesa e di illustrarne le bellezze con dei tour guidati, lo avevano già posto, ma ora tornano a sollecitare un intervento per l’abbattimento delle barriere architettoniche. «Il ponte purtroppo rappresenta un muro invalicabile», spiega Luciano Loffreda a nome dei volontari, domenica scorsa per consentire a una signora della provincia di Rovigo di partecipare alla visita come gli altri componenti del suo gruppo, abbiamo dovuto alzare la carrozzina di peso e portarla da una parte all’altra del ponte. Trattandosi di una carrozzina motorizzata e stata un’operazione davvero complicata per il peso. Diventa il tutto anche motivo di imbarazzo per la persona disabile, costretta a ricorrere all’aiuto degli altri in questo modo». Succede spesso, con disabili in carrozzina o come mamme con passeggini. Qualche volta sono gli stessi familiari a alzare di peso i mezzi per consentire a tutti di accedere all’isola di San Domenico. Altre volte la persona con difficoltà motorie desiste dalla visita e se ne va. «Per questo», continua Loffreda, «sarebbe il caso di pensare a come abbattere questa evidente barriera architettonica o quantomeno rendere più facile il passaggio assistito della persona disabile, magari creando un corridoio privo di gradini in cui la carrozzina possa muoversi più facilmente. Si tratta dell’unica chiesa del territorio a presentare questo tipo di problema, dopo la realizzazione della contestata passerella su canal Vena nelle vicinanze di San Giacomo che ha permesso di accedere da una parte all’altra della riva senza problemi. Contestata per motivi estetici, ma estremamente utile per bypassare i ponti per chi non li può utilizzare».

Da La Nuova Venezia 29/11/2020 di Elisabetta B. Anzoletti

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