Pisanello: il tumulto del mondo

Pisanello: il tumulto del mondo

Antonio Pisano, detto “Pisanello”, Paesaggio con cavalieri e dame, 1430-1433
Pittura murale strappata, tecnica mista – Particolari, ritratti
Mantova, Palazzo Ducale
Foto di Ghigo Roli per MiC, Palazzo Ducale di Mantova

La mostra “Pisanello. Il tumulto del mondo” (7 ottobre 2022 – 8 gennaio 2023) è pensata in occasione dei 50 anni dall’esposizione curata da Giovanni Paccagnini, con la quale fu presentata una delle più importanti acquisizioni nel campo della storia dell’arte nel XX secolo: la scoperta nelle sale di Palazzo Ducale di Mantova del ciclo decorativo di tema cavalleresco dipinto a tecnica mista intorno al 1430-1433 da Antonio Pisano, detto il Pisanello.

Allestimenti Pisanello Anteprima
photo: Vincenzo Bruno

L’esposizione, prodotta e promossa da Palazzo Ducale di Mantova, fa parte di un programma di ampia visione e lungo periodo per la valorizzazione dell’opera e della Sala dedicata all’artista, insieme all’attigua Sala dei Papi. Verrà infatti ripensato in maniera permanente l’allestimento dell’intero ambiente (9,50×17,50 m; 3 pareti su 4 hanno svelato anche le sinopie della composizione affrescata; 100 mq tra affreschi e sinopie) per la miglior fruizione di un ritrovamento eccezionale del patrimonio artistico italiano.

Antonio Pisano, detto “Pisanello”, Torneo di Cavalieri, 1430-1433
Pittura murale strappata, tecnica mista
Mantova, Palazzo Ducale
Foto di Ghigo Roli per MiC, Palazzo Ducale di Mantova

Il progetto prevede di restituire una leggibilità completa delle pitture, strappate e ricollocate oltre cinquant’anni fa, grazie a un nuovo sistema di illuminazione. Una luce calda e rivolta sui dipinti murari di Pisanello – al posto della precedente luce diffusa naturale – esalterà i riflessi degli inserti dorati e i magnifici dettagli del disegno. Inoltre, una pedana sopraelevata consentirà al visitatore di apprezzare le pitture corretta distanza calcolata dall’artista, dato che fino ad oggi il percorso di visita si trovava a una quota più bassa di ben 110 cm a causa delle successive trasformazioni della sala.

Undici uomini in abiti contemporanei, uomo in armatura seduto, un dragone,
della bottega di Pisanello (1395-ca 1455),
punta metallica, penna e inchiostro bruno e gesso nero su pergamena, 27,5×19,4 cm
© Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori Portfolio/M.Ranzani.

Un apparato multimediale interattivo completerà l’allestimento: attraverso monitor touch screen sarà possibile visionare tutti i dettagli del ciclo cavalleresco fino a un ingrandimento mai visto finora e poter navigare in un’accurata ricostruzione tridimensionale – realizzata dal 3d designer Matteo Morelli – della Sala del Pisanello quando ancora si chiamava “Sala dei Principi”, ovvero a una soglia storica precedente agli interventi che hanno portato alla scoperta del ciclo.

Antonio Pisano detto Pisanello, Medaglia di Cecilia Gonzaga,
bronzo, diametro 87 mm
Gabinetto Numismatico e Medagliere, Castello Sforzesco
© Comune di Milano

Infine, nelle sale dell’Appartamento di Santa Croce al pian terreno, adeguatamente schermate dalla luce esterna, sono presentate opere che, dal 1400 circa alla metà del XV secolo, mostrano e sintetizzano il panorama della cultura artistica coeva a Mantova. Trovano ospitalità anche le opere di Pisanello non strettamente legate al ciclo arturiano. L’esposizione conta circa 30 opere tra cui prestiti internazionali quali i capolavori del Pisanello la Madonna col Bambino e i santi Antonio e Giorgio della National Gallery di Londra, per la prima volta in Italia dalla sua “partenza” nel 1862, e i disegni del Museo del Louvre di Parigi; ma anche l’Adorazione dei magi di Stefano da Verona dalla Pinacoteca di Brera di Milano e, non da ultimo, la preziosa Madonna della Quaglia, una tavola giovanile di Pisanello, considerata tra le opere simbolo del Museo di Castelvecchio di Verona.

Il museo è organizzato per consentire l’accesso ai disabili. Il percorso di visita del museo per persone diversamente abili segue un itinerario non coincidente con quello consueto dato che la conformazione stessa del complesso, costituito da un agglomerato di edifici di quote e inclinazioni diverse collegati per lo più da scale, non rende possibile l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche. Si accede alla Corte Vecchia con una piattaforma elevatrice (ingresso larghezza 75 cm e portata 250 kg), sita in un vano dell’appartamento di Isabella d’Este in Santa Croce. I dislivelli tra gli altri ambienti della Corte Vecchia e della Corte Nuova sono resi accessibili attraverso rampe o servoscala. Si accede al piano nobile del Castello e quindi alla Camera degli Sposi attraverso un ascensore (con larghezza 75 cm e portata di 590 kg) sito al piano terra del maniero stesso. Per informazioni e assistenza rivolgersi ai Coordinatori museali tel. 0376 352100

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