Palazzo Roverella a Rovigo: un po’ di storia

Palazzo Roverella a Rovigo: un po’ di storia

Il palazzo si affaccia sulla piazza principale della città, Piazza Vittorio Emanuele II. Questa è il cuore non solo della città ma anche dell’intera provincia. 

Palazzo Roverella ora è sede di una pinacoteca e di un museo. Le mostre permanenti e le esibizioni temporanee sono molto amate e l’affluenza è alta. Nel museo archeologico permanente vengono custoditi reperti di epoca romana, preromana, ed egiziana

Palazzo Roverella e la sua storia

La storia di Palazzo Roverella ebbe inizio nel 1474. Il cardinale Bartolomeo Roverella commissionò questo edificio imponente per rimarcare l’importanza e il prestigio della sua famiglia.

I Roverella erano una famiglia nobile molto influente durante il dominio Estense. Originari di Rovigo, si stabilirono a Ferrara, ai servigi degli Este. Gli Este o Estensi sono stati una delle famiglie sovrane più longeve in Europa. Un ramo della famiglia giunse infatti sino al XIX secolo.

L’architetto che lavorò al progetto è sconosciuto. Nel 1477 si interruppero i lavori a causa della morte del cardinale. Questo causò problemi all’edificio, vennero compiuti interventi di ristrutturazione inadeguati, portandolo al degrado più velocemente.

Il restauro della facciata iniziò alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Grazie al contrasto di colori tra il rosso mattone e il bianco dei marmi, l’edificio presenta uno stile armonioso e piacevole alla vista. In seguito, a causa della mancanza di manutenzione, il degrado progredì. Nel 2000, il comune e la banca principale unirono le forze per restituire vita nuova al palazzo. 

Si decise di ospitare al suo interno una prestigiosa pinacoteca, dove troviamo una mostra permanente di arte moderna dell’800-‘900. La pinacoteca di Palazzo Roverella inizialmente era divisa a metà. Una parte è dell’Accademia dei Concordi, l’altra del Seminario Vescovile.

Il conte Gaspare Campo cominciò ad interessarsi alla pittura nel XVIII secolo. Commissionò ai pittori veneti più famosi vari ritratti di figure rodigine e veneziane illustri.

In seguito, anche altri nobili nutrirono l’interesse per l’arte: il Conte Casalini divenne collezionista di dipinti veneti del ‘400 e ‘500. Casalini riunì ben 200 opere al suo palazzo, che regalò all’Accademia dei Concordi.

Nel 1833, il conte Campo fondò l’Accademia dei Concordi. Col tempo, cittadini e personaggi illustri regalarono la propria collezione, facendo crescere notevolmente il patrimonio della pinacoteca. Nel 1982 la pinacoteca del Seminario aveva 200 opere. Venne così affidata all’Accademia dei Concordi.

La pinacoteca e il museo di Palazzo Roverella

Grazie alla fusione fra Accademia dei Concordi e Seminario, si creò una pinacoteca contenente arte veneta, con capolavori amati in tutto il mondo. Questa mostra è come una capsula del tempo artistica: potrai vedere scene e figure di molti secoli fa appartenenti a questo territorio, come fossero fotografie!

La collezione archeologica è permanente e gratuita. Solo del patrimonio egiziano, si contano più di 500 reperti. Troviamo preziose testimonianze di tempi antichi: sarà la tua possibilità di fare un viaggio indietro nel tempo!

Fanno parte del tesoro dell’Accademia le celebri mummie egiziane: Meryt e Baby, la cui storia è stata un mistero per un secolo! Sono due mummie davvero importanti. Arrivarono infatti nel tardo ‘800 direttamente da Alessandria d’Egitto.

Un’équipe di esperti ha lavorato duramente per scoprire la storia delle due mummie. All’inizio si pensava fossero madre e figlia, finché non si è scoperto che la più grande non ha mai partorito. Entrambe risalgono al IV secolo a.C. Meryt ha tra i 18 e i 25 anni, mentre Baby ha meno di un anno. Valutando il trattamento di mummificazione, appartenevano a famiglie agiate.

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