Pachino (SR) dalle origini ad oggi

Pachino (SR) dalle origini ad oggi

Pachino situato sulla punta più estrema dela Sicilia, oltre che essere famosa per il suo pomodoro IGP, ha una storia interessante e curiosa che cerchiamo di raccontarvi attraverso le poche documentazioni trovate.

achino, oggi importante centro di produzione del vino rosso da taglio e famoso per la coltivazione dell’omonimo pomodoro ciliegino è situato sulla collina di cozzo Scibini nella estrema punta meridionale della Sicilia stretta tra il Mare Mediterraneo e lo Jonio. Oggi fa parte del libero consorzio comunale di Siracusa.

Il territorio di Pachino presenta grotte abitate fin 10.000 anni fa. In particolare nella grotta Corruggi si sono rinvenuti numerosi resti archeologici.

Successivamente, nell’età del ferro, del rame e del bronzo, fino all’arrivo dei Siculi, le abitazioni rupestri si spostarono nella vicina zona denominata “Cugni di Calafarina”.

Dal 750 a.C. il territorio di Pachino è abitato dai Fenici, Punici, Greci fino alla dominazione dei Romani dal 200 al 400 d.C. i quali svilupparono l’agricoltura.

Dopo i romani, arrivarono prima i Bizantini (dal 500 all’800), poi gli Arabi (dall’800 al 1090) ed, infine, i Normanni.

La città vera e propria di Pachino venne fondata nel 1758 da Gaetano Starrabba Alagona dei principi di Giardinelli Inizialmente popolata da trenta famiglie provenienti da Malta.

Il declino della città iniziò con i Normanni, gli Aragonesi, infine gli Angioini.

Culla di culture millenarie, territorio custode di un immane e prezioso patrimonio naturalistico. Estremo lembo d’Italia, varco principale tra due continenti: l’Europa e l’Africa.

È Pachino, una terra cantata da Virgilio nell’Eneide e da Dante nella Divina Commedia, ma che ha ancora tanto da raccontare, che non smette mai di sbalordire chi la solca per la prima volta. Una città giovane (1760 è la data di fondazione) la cui storia è legata a doppia trama con la vicina isola di Malta, da cui provengono alcuni dei primi nuclei familiari, e con la famiglia Starrabba: Vincenzo e Gaetano, fondatori, e il marchese Antonio, ex presidente del consiglio dei ministri del Regno d’Italia e padre di Alessandrina, nota per avere rapito il cuore di Gabriele D’Annunzio.

Pachino ha dato i natali anche a Vitaliano Brancati, importante scrittore del ‘900 italiano. Perla al centro del Mediterraneo, madre di tramonti mozzafiato, di buon vino, pomodoro e pesce, Pachino è resa ancora più affascinante dal patrimonio culturale e naturalistico e dall’incantevole borgo marinaro di Marzamemi, conosciuto in tutto il mondo poiché considerato uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. I vicoli e la antiche basole, in cui il passato sembra mischiarsi al presente, raccontano storie di pesca e di pescatori, ma sono anche testimoni del futuro: Marzamemi è diventato un crocevia di culture, tradizioni e modernità, centro della movida della Sicilia sud orientale e meta di turisti provenienti da ogni angolo del globo.

Tra i segni architettonici più importanti del borgo la vecchia tonnara con gli scieri (i barconi de i pescatori usati per la mattanza dei tonni), gli unici due rimasti integri nell’Isola.

E il palmento Di Rudinì, uno dei più antichi stabilimenti di archeologia industriale presenti in Sicilia. Marzamemi è anche set cinematografico naturale: tanti sono i lungometraggi girati nel centro storico: “Sud” di Salvatores e “L’uomo delle stelle” di Tornatore, quelli più recenti, ma anche “Kaos” dei fratelli Taviani.

Patria da 15 edizioni del Festival internazionale del Cinema di Frontiera, che si svolge ogni anno a fine luglio ed è considerato uno degli eventi culturali più importanti dell’Isola. Pachino e Marzamemi sono “cullate”, dal lato della costa e per 8 chilometri, dalle spiagge dorate di Marzamemi, Cavettone, Vulpiglia, Morghella, sulla costa ionica e Carratois, Punta delle formiche, Costa dell’Ambra, Concerie, Scarpitta, Chiappa e Granelli, sulla costa mediterranea e dalla parte dell’entroterra dalle oasi naturali di Vendicari e dei Pantani della Sicilia sud orientale: grandi specchi d’acqua che si alternano ad intensa vegetazione e grotte carsiche. Le acque cristalline dell’estremo lembo di Sicilia sono mete turistiche ricercate sia per il patrimonio archeologico subacqueo, che vanta numerosi siti inabissati di elevato interesse, sia per gli appassionati di surf, grazie alle correnti causate dall’ “abbraccio” tra i mari Jonio e Canale di Sicilia.

Oggi storicamente importante perché sulle sue spiagge, tra Pachino e Licata, il 10 luglio 1943 ebbe inizio lo sbarco degli Alleati in Sicilia.

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