Monopattini e inciviltà: continuano i disagi per chi ha una disabilità visiva

Monopattini e inciviltà: continuano i disagi per chi ha una disabilità visiva

Gravi disagi per le persone con disabilità visiva, a causa della sosta “selvaggia” dei monopattini sui marciapiedi, vi erano stati a Torino, Milano, Roma e in altre città, dando vita anche, alla fine dello scorso anno, a una specifica campagna di sensibilizzazione. Le Leggi sono fondamentali, come era stato ribadito in varie occasioni anche su queste pagine, quali, ad esempio, quelle introdotte dalla Legge 160 del 2019, nel tentativo di disciplinare la materia, ma da sole non bastano, senza la crescita di una profonda consapevolezza culturale. Ora, tuttavia, dobbiamo tornare a registrare un nuovo brutto episodio, accaduto questa volta a Trento.

A segnalarlo è la locale Cooperativa Sociale AbilNova, che ha raccolto la testimonianza di Jennifer Pizzini, donna cieca assoluta. «È successo di nuovo – ha dichiarato lei stessa -: e quante volte ancora dovremo chiamare sindaco, uffici comunali, giornali e quant’altro?».

Recandosi dunque al lavoro, Pizzini, abituata a muoversi in città con il suo bastone bianco, ha vissuto veri attimi di ansia, quando un monopattino parcheggiato in bilico in mezzo al marciapiede, toccato dalla punta del suo bastone, le è caduto addosso tranciando di netto il suo indispensabile ausilio di mobilità. Per lei, senza bastone è praticamente impossibile muoversi e dunque non è riuscita a raggiungere in tempo il luogo di lavoro. «Mi è già successo molte altre volte – racconta – di imbattermi in questi mezzi di trasporto, ma lo scontro peggiore è quello con l’inciviltà della gente che abbandona questi oggetti ovunque si trovi, senza mai pensare a noi e a tutte le persone per le quali diventano ostacoli davvero insormontabili».

«La cosa – sottolinea Ferdinando Ceccato, responsabile del gruppo AbilNova – sta assumendo ormai una portata enorme, se è vero che riceviamo quasi quotidianamente segnalazioni simili. Dal canto nostro, però, continueremo a denunciare tali situazioni e a promuovere iniziative di formazione e sensibilizzazione, per le quali chiediamo un aiuto anche alle Istituzioni. È palese, infatti, che la strada da fare verso la comprensione e l’inclusione, ma soprattutto verso l’attenzione all’altro sia ancora molto lunga».

Da Superando del 18 maggio 2023

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