Il Quarto Stato e la quarta dimensione

Il Quarto Stato e la quarta dimensione

Digitalizzazione come sinonimo di accessibilità, in tutte le direzioni: da quella dello studioso che nel microcosmo della fotografia ad alta risoluzione scopre o trova conferme, a quella dei malati cronici, o con gravi impedimenti motori o logistici, che non possono spostarsi.

Quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, al Museo del Novecento di Milano, in piazza del Duomo.

L’alta definizione fotografica non è una tecnologia, è un viaggio: come il personaggio di Sogni, film di Akira Kourosawa, che viaggia dentro un quadro di van Gogh. La fantasia diventa realtà e viceversa grazie ad Haltadefinizione di Franco Cosimo Panini Editore spa, un progetto culturale che dal 2005 amplifica e racconta il fatto artistico in tutto il mondo e per tutti. Questo mese ha aggiunto alla sua già ricca collezione anche il Quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo, opera simbolo del ‘900 conservata ed esposta al Museo del Novecento di Milano, in piazza del Duomo.

L’originale è ‘molto’ accessibile, grazie ad una rampa elicoidale che consente di raggiungerla appena entrati al museo, ma Haltadefinizione fa di più: mostra dettagli, esalta colori ed espressività. E soprattutto porta il messaggio di questo capolavoro per il mondo.

Ciò che il Quarto Stato ritrae non è uno stato del passato, ma del presente. Dei 7,3 miliardi di abitanti della Terra, meno di uno mangia 3 volte al giorno, dorme al caldo ed ha l’acqua corrente. Quest’opera rappresenta uno stato, una condizione sociale molto più attuale e diffusa di quanto s’immagini. E l’arte, come l’alta definizione fotografica, non è solo rappresentazione: è l’altra definizione.

Maggiori informazioni al sito ufficiale

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