“Il mio calvario quotidiano in carrozzina”

“Il mio calvario quotidiano in carrozzina”

Buche e marciapiedi sconnessi, un disabile racconta la sua vita: «A volte non riesco neppure a prendere un caffè alla macchinetta».

ROVIGO. Non è una città per disabili. Tra buche in strada, marciapiedi dissestati e parcheggi selvaggi le più semplici azioni di vita quotidiana diventano difficili, se non impossibili, per una persona diversamente abile. Zevillo Moratelli, 43 anni, disabile civile al 100%, racconta la sua esperienza di vita a Rovigo. Il suo è un amaro appallo per chiedere maggiore rispetto da parte di tutti per la cosa pubblica e, all’amministrazione, una città priva di barriere architettoniche. «Sono disabile civile al 100% – racconta Zevillo Moratelli che si muove su una carrozzina – e vorrei poter avere una vita indipendente a Rovigo, ma al momento non è così. Non è possibile. Quando vivi nella mia condizione anche le azioni più comuni, come prendere un caffè alla macchinetta diventano difficili se non impossibili. Spesso ci sono persone che mi aiutano, ma vorrei poter condurre un’esistenza autonoma e non dover dipendere dalla solidarietà degli altri. Osservando con sguardo critico Rovigo si possono notare diverse una serie infinita di barriere architettoniche. Il centro ed anche le strade della periferia sono costellate di buche, i marciapiedi sono spesso dissestati. Purtroppo se non fai presente queste cose si dimenticano di fare i lavori. E’ anche una questione di decoro – aggiunge -. Penso al piazzale della stazione dei treni, le strade limitrofe, che dovrebbero essere percorribili da tutti, sono sporche e malmesse. Io sarò disabile civile per tutta la vita, ma la disabilità può essere anche momentanea e toccare chiunque magari a seguito di alcune situazioni. Penso a ciclisti e pedoni che rischiano di farsi molto male con le strade che abbiamo. Non è più tempo di soluzioni tampone, bisogna trovare una strada concreta e che sia definitiva». Moratelli traccia uno scenario di quello che proprio non va. «Penso in particolare – riprende – ai marciapiedi per i disabili che, essendo tappezzati di buche, non sono per nulla fruibili. Buche che si allagano ogni volta che piove, abbinate a strade inclinate che possono facilitare gli incidenti. Bisogna ripensare interamente Rovigo a misura di disabile. Ci sono problemi che interessano tutti come la pulizia della neve e degli scarichi d’acqua che spesso non viene fatta. Tutti dovremmo voler bene alla nostra città, tenendola in ordine, a partire dal primo cittadino. Occorre anche essere più rigorosi con le multe. Tanti parcheggiano male impedendo il transito di chi come me è costretto a muoversi su una sedia a rotelle. Quei soldi potrebbero essere usati per abbattere le barriere architettoniche dove sono finiti, come vengono spesi. ‘Comune’ significa ‘di tutti’, pertanto dovremmo prenderci cura della città, la gente deve aprire gli occhi. In vista delle feste auguro a tutti di vivere in salute, molti non si rendono conto di quanto sono fortunati a poter godere di questa che è la più grande ricchezza».

di Giacomo Capovilla da Il Resto del Carlino del 22.12.2019

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