Il coraggio di Giulia “Miss G”, a 14 anni paladina della lotta contro le barriere architettoniche

Il coraggio di Giulia “Miss G”, a 14 anni paladina della lotta contro le barriere architettoniche

Studentessa a Novara, pubblica foto e video su Facebook e Instagram: “Non lo faccio solo per le persone con disabilità come me, ma per tutti”. Il suo sogno? “Fare l’avvocato”

“Voglio essere indipendente e autonoma. Ma questo deve essere possibile non solo per me che sono in carrozzina, ma anche per tutti coloro che non possono esserlo, ad esempio per via di stampelle o passeggini. Le barriere sono soprattutto quelle mentali”. Ha 14 anni Giulia Cavagna Sala, studentessa al primo anno dell’istituto Nervi di Novara, città in cui vive. O meglio MissG, come si firma nel suo blog “MissG e le barriere architettoniche” in cui segnala le situazioni di difficoltà della sua città con dei video, puntando soprattutto sull’accessibilità nelle scuole.

Lei frequenta l’indirizzo grafica e comunicazione, e non è un caso visto che, già da quando frequentava la quarta elementare, prima con un blog, poi con un canale su Youtube, e infine sui social (c’è la pagina su Facebook e quella su Instagram) da oltre un anno racconta la sua quotidianità e quindi anche le difficoltà legate al potersi spostare su una sedia a rotelle. Lo fa soprattutto per i ragazzi, i più giovani, che si trovano davanti a un mondo non sempre a misura di tutti, “ma non sono tanti coetanei a contattarmi, sono soprattutto gli adulti che vogliono congratularsi per la mia forza o le associazioni che vogliono collaborare”. 

Dopo mesi a casa per l’emergenza  Covid e la didattica a distanza, pur non annoiandosi tra i vari impegni social e chat, ora è riuscita a tornare in classe. “Due giorni a settimana, ma sono intensi e sono felice. Mi mancava soprattutto ora che ho nuovi compagni da conoscere”. Il suo obiettivo è andare a scuola in pullman da sola: “I mezzi sono attrezzati ma la fermata è lontana, ci sono delle discese e poi le buche, mi farei troppo male se dovessi restare incastrata con una ruota”, ammette.

Ma questo non significa rinunciarci. Già in passato le scuole che ha frequentato non erano a norma “ma siamo riusciti a renderle adatte. C’è tanta collaborazione, penso ad esempio a Genitori Tosti in tutti i posti (onlus di Verona, ndr) per cui ho girato un video sulla disabilità. Oggi è più semplice far valere i propri diritti ma c’è anche molto da fare ancora”, sorride con un filo di amarezza. 


Bisogna mappare le situazioni problematiche, prima di tutto. Per questo lei ha girato diversi video a Novara in cui spiegava le condizioni degli spostamenti “e Novara è anche messa abbastanza bene sul tema barriere architettoniche”. Con lo stesso sindaco Alessandro Canelli si sono confrontati più volte e hanno pensato a progetti “che purtroppo il Covid ha bloccato”. Ma la determinazione di Giulia è rimasta intatta. 

“C’è chi non segnala per timore – dice – in Italia a volte ci sono un approccio e una mentalità un po’ antichi sul tema, ma spesso il rischio è adagiarsi su alcune cose e mollare il colpo. Io ho deciso di non farlo perché voglio essere autonoma”. E lo farà anche per chi preferisce stare fermo. “Con i social spero di raggiungere più facilmente i miei coetanei. A loro ho rivolto una domanda: come è la vostra scuola?”. Magari l’inchiesta finirà su Il Bullone, giornale dei ragazzi B.Livers con patologie croniche per cui scrive, “ma il mio sogno è diventare avvocato per difendere gli altri”.

Da La Repubblica 23/2/2021

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