I diritti dei disabili nella UE

I diritti dei disabili nella UE

BRUXELLES. Una giornata di lavori per “definire la strategia 2020-2030 della UE in favore dei diritti dei disabili”. L’evento è organizzato dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) e si svolgerà oggi a Bruxelles. L’obiettivo da raggiungere è quello di “presentare la proposta del Cese per la nuova strategia in un momento cruciale nel panorama della UE”.

Essendoci una nuova Commissione, un nuovo Parlamento e un nuovo periodo di programmazione del bilancio “è ora il momento perfetto anche per una nuova strategia sulla disabilità che tenga pienamente conto della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile e l’agenda 2030”.

Il tema disabilità e i suoi diritti hanno un “carattere trasversale” e per questo la conferenza affronterà vari ambiti di lavoro della UE. Dopo le introduzioni di rito, si indagheranno “le ragioni di una strategia per i disabili e quali misure devono esserne parte”. Si parlerà, quindi, di “inclusione: occupazione, istruzione, esclusione sociale e povertà” e poi di “libertà di movimento”, per concludere con una sessione dedicata alla “strategia Ue nel mondo”. Punto di partenza del dibattito sarà il “parere” che il Cese ha approvato nella sua sessione plenaria del dicembre 2019.

Il Comitato economico e sociale europeo è un organo consultivo della UE che comprende rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e di altri gruppi d’interesse. Formula pareri su questioni riguardanti la Ue per la Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento europeo, fungendo così da ponte tra le istituzioni decisionali della UE e i cittadini dell’Unione.

I suoi compiti principali sono: assicurare che la politica e la legislazione si adattino alle condizioni socio-economiche, ricercando un consenso proficuo per il bene comune; promuovere la partecipazione nella Ue, dando alle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e ad altri gruppi di interesse la possibilità di esprimersi e, assicurando il dialogo con tali interlocutori promuovere, i valori della integrazione europea sostenendo la causa della democrazia partecipativa e le organizzazioni della società civile.

di Carmine Alboretti da La Discussione del 26.02.2020

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