Grigliata a Sollicciano, il sindacato della penitenziaria: “E’ il pranzo dei poliziotti chi vivono da 40 giorni in caserma, senza familiari nè partite di calcio”

Grigliata a Sollicciano, il sindacato della penitenziaria: “E’ il pranzo dei poliziotti chi vivono da 40 giorni in caserma, senza familiari nè partite di calcio”

Vibrante protesta del Sappe: “Sono gli stessi agenti che a marzo hanno sedato le rivolte in carcere, secondi per sacrifici solo ai medici e ai sanitari”

“La grigliata è stato solo il pranzo di chi vive in caserma. I colleghi della polizia penitenziaria che vi hanno partecipato, sono quelli che da quaranta giorni vivono segregati in caserma senza alcuna possibilità di vedere i propri cari”. E’ quanto dichiara il Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria, relativamente al caso della ‘grigliata di Pasquetta a Sollicciano‘, scoppiato due giorni fa.

“Sono gli stessi agenti che hanno sedato le manifestazioni di protesta dei detenuti dal 9 al 19 marzo, prestando servizio – tutti – a stretto contatto di gomito, in tanti e senza possibilità di rispettare la minima distanza di sicurezza” come richiesto dalle disposizioni governative anti Covid-19.

“Sono quelli che vivono tutti nella stessa caserma, senza barriere architettoniche e, anche qui, senza possibilità di rispettare i protocolli di sicurezza. E sono quelli che, tutti i giorni, mangiano insieme nella mensa del carcere”.

“Insomma, sono quelli che vivono insieme da più di quaranta giorni, come fossero una grande famiglia all’interno delle mura domestiche, solo che le mura sono quelle di cinta del carcere“.

“Quella che è stata raccontata come una scampagnata, altro non è stato che il pasto consumato dai ragazzi, all’aperto piuttosto che in caserma o in mensa. Praticamente, quello che hanno fatto tutte le famiglie italiane il giorno di Pasquetta, nel giardino di casa”.

Il Sappe dichiara anche che “è destituita di ogni fondamento la presenza di mogli e figli, di fidanzate o di bambini. A quel pranzo all’aperto hanno partecipato solo poliziotti (e poliziotte) penitenziari in servizio nel carcere di Sollicciano e che avrebbero comunque mangiato insieme se fossero rimasti all’interno dell’istituto”.

Inoltre, “Non c’è stata alcuna partita di calcio e nemmeno era presente alcun pallone. E nessun tifoso del Napoli, a Sollicciano tra il personale di polizia ce ne sono tanti, oserebbe paragonarsi a Maradona” sottolinea il Sappe.

Da FirenzeToday-4 ore fa

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