Ex Stella a Catanzaro, lavori terminati. L’edificio ospiterà il conservatorio Tchaikovsky

Ex Stella a Catanzaro, lavori terminati. L’edificio ospiterà il conservatorio Tchaikovsky

Il presidente della Provincia, Sergio Abramo, a seguito di profondi lavori di ristrutturazione, ha inaugurato il fabbricato ex Stella. Contestualmente Abramo ha consegnato le chiavi dell’immobile al maestro Filippo Arlia dell’Istituto superiore di studi musicali “P. I. Tchaikovsky”. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il vicedirettore dell’Istituto, Pierfrancesco Pullia, il consigliere provinciale Giuseppe Pisano e il rettore della chiesa del Monte, don Pino Silvestre, che ha benedetto i locali.

Ex Stella a Catanzaro, lavori terminati. L’edificio ospiterà il conservatorio Tchaikovsky

Premessa

Il fabbricato ex-Stella, così denominato dall’Istituto che qui ha avuto sede, è in realtà, parte dell’ex-complesso conventuale legato alla chiesa di S. Nicola Coracitano comunemente detta della “Stella”, situato nel centro storico di Catanzaro tra Via Guglielmo Pepe, Vico 1° e Vico 2° G. Pepe. L’ex-complesso conventuale, a forma quadrangolare, ha subito, nel corso del tempo, numerose trasformazioni, aggiunte e alterazioni, indotte dallo stratificarsi degli usi, che ne hanno parzialmente snaturato le caratteristiche originarie. L’edificio occupa il lato sud, insieme alla chiesa, e parte del lato ovest del quadrilatero; all’interno prospetta verso il chiostro, all’esterno, verso i due piazzali che si aprono a valle. L’ingresso è ubicato sul più grande dei piazzali al quale si accede dal Vico 2° G. Pepe. I locali, di proprietà dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro, sono inutilizzati e presentano un diffuso degrado sia nelle strutture che nelle finiture.

La descrizione

L’edificio si sviluppa in pianta su due ali con una configurazione a “V” aperta e in altezza su 4 livelli di cui il primo parzialmente interrato. Le strutture portanti sono prevalentemente realizzate in muratura di pietrame di vario spessore e gli orizzontamenti sono costituiti da volte in elementi alleggeriti di laterizio, solai in laterocemento, in ferro con laterizi e da coperture inclinate in legno e con coppi di laterizio e, per le coperture piane da solai in laterocemento e in ferro e tavelloni. I solai e la copertura sono in diverse zone puntellati.

Piano terra

Il piano terra è costituito da due vani prospicienti la corte principale, parzialmente ribassati rispetto alla quota di calpestio esterna e con un’altezza utile di m 2,35. Le murature portanti, di notevole spessore (circa 90 cm), sono in pietrame e malte idrauliche con mediocri caratteristiche meccaniche. I solai sono realizzati in laterocemento e alcuni orizzontamenti sono costituiti da volte in laterizio. Nel vano a sinistra della scala di accesso ai piani superiori è stata realizzata la struttura portante di un vano ascensore con pareti in cemento armato.

Piano primo

Dal piano terra si raggiunge il piano primo attraverso una sola rampa di scale i cui gradini sono rivestiti in marmo bianco “Carrara”; un corridoio con soffitto archivoltato fa da elemento di distribuzione interna e conduce alle scale di collegamento col piano secondo anch’esse rivestite con marmo Carrara. Il soffitto del vano scala è piano, così come quello del vano “palestra” dove si nota il rifacimento del soprastante solaio; nel vano “biblioteca” (ex cappella) si rileva un controsoffitto piano realizzato con intonaco e rete ancorato al soprastante solaio; tutti gli altri locali presentano un soffitto a volta (a crociera o vela). Il locale di distribuzione che dà sul chiostro presenta serramenti esterni in alluminio e soffitto formato da una serie di volte a vela. Tutti i passaggi tra muri maestri e di spina sono archivoltati (archi a tutto sesto). L’ala di sinistra di questo piano, almeno per la parte accessibile, è costituita da murature perimetrali e da “arconi” trasversali sui quali poggiano i solai in laterocemento. L’altra metà di questa ala non è disponibile essendo attualmente occupata; nell’unico vano in cui è stato possibile accedere, è presente una volta a crociera in elementi di laterizio. L’ala di destra, oltre a contenere gli elementi di collegamento verticale, realizzati su semivolte a sbalzo, è quasi totalmente coperta da volte a crociera. Il corridoio con soffitto archivoltato, sul lato verso il cortile interno, è costituito da pilastri e archi con un notevole fuori piombo verso il cortile stesso; tale anomalia strutturale sembra essere costruttiva e non dovuta a meccanismi di ribaltamento della facciata per carenza di collegamenti o per cedimenti fondali. Una parte delle volte nella zona più vicina all’ingresso, è parzialmente crollata mentre la parte ancora integra regge la prima rampa della scala che collega il secondo piano con il terzo. Le volte sono realizzate con accostamento di laterizi alleggeriti (cocci vuoti) intonacati all’intradosso. In particolare le volte a crociera, molto ribassate, sono costituite da elementi in laterizio cilindrici cavi di circa 8 cm di diametro e spessore circa 3 mm posti a contrasto tra loro con interposto uno strato di malta cementizia di circa un centimetro attorno all’elemento. Essendo le volte molto ribassate, il riempimento, costituito da materiale sciolto, è praticamente inesistente in chiave. Al di sopra del riempimento è presente un minimo massetto per l’allettamento del pavimento, mentre all’intradosso è presente uno strato di intonaco. Solo i solai limitrofi al vano ascensore in c.a. sono realizzati in ferro e tavelloni.

Piano secondo

Collegato al piano terra dalla suddetta scala presenta i pavimenti in cotto, così come i solai, con le sole eccezioni di quelli dei locali dove è crollata la volta e di quello dove è impostata la scala che porta al terzo piano. Anche in tale piano tutti i passaggi nei muri maestri sono archivoltati. Le finiture sono del tipo tradizionale ad intonaco civile con tinteggiatura bianca. Le chiusure verticali trasparenti, serramenti in legno con vetro semplice presentano un accentuato degrado. Le murature portanti, di spessore pari a circa 75 cm, sono in pietrame e malte idrauliche con mediocri caratteristiche meccaniche, mentre gli orizzontamenti sono costituiti prevalentemente da solai in laterocemento. Nell’ala di destra oltre ad un nuovo vano scale realizzato con struttura appoggiata alle pareti portanti, che sostituisce il precedente da questo piano al successivo e ultimo, è presente un controsoffitto costituito da travicelli in legno, rete ed intonaco, ancorato alle capriate zoppe che costituiscono l’orditura principale della superiore copertura inclinata. Quest’ultima è costituita da orditure in legno secondarie sulle quali sono direttamente appoggiati i coppi in laterizio, senza pianellato intermedio e caldana di allettamento.

Piano terzo

Questo livello costituisce una sopraelevazione realizzata negli anni quaranta con murature, a questo livello, più sottili di quelle dei livelli sottostanti, costituite da materiali eterogenei in pietra, in laterizio e in alcuni tratti da elementi forati. I solai che costituiscono la copertura piana o in debole pendenza sono in laterocemento e in ferro e tavelloni.

Il progetto

Organizzazione degli spazi

Il progetto prevede il totale recupero dell’edificio finalizzato alla realizzazione di un Museo/Casa della musica destinato a diventare punto di riferimento, a livello almeno regionale, per la ricerca e documentazione musicale. Qui infatti trovano idonea collocazione servizi di grande interesse quali, al primo piano, la biblioteca e la mediateca musicale che sarà attrezzata con postazioni d’ascolto individuali, il centro di documentazione e ricerca collegato con le fondazioni, le associazioni nonché con i conservatori e gli istituti nazionali, una grande sala studio nell’ex-cappella; al secondo piano, due ampie sale per le audizioni e gli incontri musicali; al terzo piano gli spazi per la formazione professionale con i relativi laboratori. A questi servizi bisogna aggiungere le aree espositive che occupano un’ala dell’edificio con sviluppo su due piani (primo e secondo) dove potranno essere esposti strumenti musicali della tradizione calabrese e dei paesi del Mediterraneo. Completano la gamma dei servizi gli uffici, le sale d’attesa e, al piano terra, accessibili direttamente dal piazzale esterno, la libreria del museo e la caffetteria. La caffetteria, così come la libreria del museo, sono strettamente collegate alla Casa della Musica ma sono anche funzionalmente indipendenti. Possono cioè funzionare anche a museo chiuso. In particolare la caffetteria con la possibilità di estensione sul piazzale esterno ripavimentato, illuminato e arredato, può diventare, anche per la vicinanza dell’Accademia di Belle arti, punto d’incontro e di scambio tra operatori di attività artistiche diverse, studenti, cittadini, contribuendo alla rivitalizzazione di una parte importante del centro storico di Catanzaro. In conclusione l’intervento previsto risponde pienamente ad entrambe le esigenze poste dall’Amministrazione provinciale di Catanzaro nel Documento preliminare alla progettazione: recuperare un edificio importante del proprio patrimonio architettonico e contribuire al rilancio delle attività culturali della Provincia di Catanzaro e della città capoluogo di Regione.

Gli interventi

Il progetto architettonico si sostanzia nella ristrutturazione dell’intero edificio, nel restauro delle facciate, nella sistemazione esterna del piazzale antistante e nell’abbattimento di tutte le barriere architettoniche sia interne che esterne. La ristrutturazione interna ha come obiettivo quello di garantire, attraverso la riorganizzazione funzionale degli spazi e dei percorsi, locali adeguati alle nuove destinazioni d’uso previste. Particolare rilevanza ha assunto la riorganizzazione e razionalizzazione dei sistemi di collegamento e distribuzione verticale e orizzontale. In particolare, per i collegamenti verticali si è resa indispensabile e prioritaria la scelta di raggruppare in un unico vano il sistema scala ascensore, attualmente disperso e frazionato, in ben quattro locali. Tale locale è stato individuato in posizione quanto più possibile baricentrica rispetto ai due corpi di fabbrica, con illuminazione ed aerazione diretta. Una seconda scala in acciaio ubicata esternamente lungo l’altro lato dell’edificio, svolge funzione di scala di sicurezza e garantisce una seconda via di fuga. Anche i percorsi orizzontali che si aprono su ampi spazi con funzione di aree di sosta sono stati riorganizzati e ottimizzati in funzione delle nuove destinazioni d’uso. L’edificio è stato articolato in due blocchi che possono funzionare anche separatamente: il Museo della Musica con le aree espositive che si sviluppano su due livelli (1° e 2° piano dell’ala sud del vecchio chiostro e,  più precisamente, nella loggia-galleria e nei locali che si aprono su di essa); il secondo blocco dove, ai piani superiori, sono collocate funzioni più legate alla didattica, alla ricerca ed alla formazione  (biblioteca, mediateca, sale audizioni, laboratori). Invece la funzioni che occupano il piano terra con la caffetteria e la libreria del museo, sono più proiettate verso l’esterno. Lo spazio esterno è stato progettato con grande attenzione non soltanto in termini funzionali ma anche, per definire, attraverso le scelte architettoniche, gli arredi e i materiali, uno spazio al tempo stesso rappresentativo dell’importanza che l’edificio recuperato ritorna ad assumere nel contesto urbano, ma anche aperto verso l’esterno, accogliente e vivo. La libreria del museo e la caffetteria ubicate al piano terra costituiscono, nelle nostre previsioni, ulteriori elementi catalizzatori d’interesse. Da un punto di vista funzionale, per garantire un’altezza adeguata, e quindi l’agibilità, all’atrio dell’ingresso e alla libreria del museo si è reso necessario abbassare detti locali di circa 45 cm. rispetto al piano esterno e, conseguentemente, per garantire l’accesso in piano, è stata ribassata la parte del piazzale antistante i due locali raccordandola con la restante parte attraverso dei gradini e, per il superamento delle barriere architettoniche, attraverso una rampa. Le necessità funzionali hanno fatto da innesco a scelte architettoniche che, a nostro avviso, hanno arricchito lo spazio esterno. Infatti la ridefinizione di tutta la recinzione, l’eliminazione della cisterna ormai da lungo tempo inutilizzata, il piano ribassato dell’ingresso, il percorso sinuoso che si snoda dall’ingresso pedonale fino alla nicchia, completamente rinnovata, dove verrà ricollocata la madonnina, l’aiuola lungo la recinzione, gli elementi di arredo (panchine, apparecchi illuminanti, etc.), gli elementi arborei, i materiali scelti per la pavimentazione e il rivestimento contribuiscono a definire uno spazio completamente rinnovato, gradevole e funzionale. Sono stati altresì ridisegnati, lungo il muro di recinzione, gli ingressi, quello carrabile e quello pedonale, da vico 2° G. Pepe migliorando, attraverso la prevista eliminazione di alcune tettoie in lamiera, anche la situazione ambientale del contesto. Il restauro delle facciate prevede innanzitutto l’eliminazione di tutte le superfetazioni e alterazioni che, nel corso del tempo, hanno modificato i prospetti originari. Il progetto ricostituisce una partitura unitaria delle aperture che tiene conto sia delle caratteristiche dell’edificio che delle nuove destinazioni d’uso, nonché degli elementi decorativi ridefinendo anche il coronamento della sopraelevazione per dare una conclusione più dignitosa all’edificio stesso. Tutti i locali sono stati dotati di impianti elettrici e impianti speciali, di climatizzazione, impianti idrici antincendio, oltre ad ascensore oleodinamico omologato per i disabili e montascale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il costo complessivo degli interventi necessari a ridare piena funzionalità a tutti i locali disponibili secondo il Programma dei lavori contenuto nel Documento Preliminare alla Progettazione ammonta a € 2.355.507,54 per lavori così come risulta dal computo metrico-estimativo, mentre le somme a disposizione ammontano a € 744.492,46. Pertanto è stato redatto il quadro tecnico economico comprensivo dei costi per lavori e per somme a disposizione fino alla concorrenza dell’importo totale di € 3.100.000,00.

Da Gazzetta del sud 15/3/2021

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