Un amico mi ha chiesto di redigere un articolo su come una persona con disabilità vede la zona in cui vive da 53 anni.
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Sin da quando sono nato, nel lontano 1968, ho sempre vissuto nella zona 7 di Milano precisamente in Via Rembrandt. Ho sempre considerato la via Rembrandt come zona di confine; il confine tra il centro città e la periferia ovest di Milano.
La zona 7 di Milano è una delle più servite sotto tutti i punti di vista: ospedali, mezzi pubblici, negozi, ristoranti, bar, mercati rionali. Nonostante questo alla zona 7 manca uniformità, si va dalle zone d’elite come gli interni di Piazza De Angeli a zone di degrado e di abbandono totale da parte del Comune, La via Ricciarelli ne è un esempio, la zona a ovest di Piazza delle Bande Nere ne è un altro; la stessa sede del Consiglio di Zona 7 in Via Legioni Romane è una struttura orribile, entrarci sembra di essere in una struttura burocratica anni 70, sporca, degradata, in stato di abbandono.
La zona 7 è una zona con troppe realtà etniche diverse, troppo isolate tra loro; passeggiare a piedi tra Via Altamura, Via Ricciarelli, Viale Aretusa, fino a Piazzale Zavattari è un’area Milano viva ma priva di qualsiasi spazio di integrazione sociale; come se il Comune avesse affidato al sig. nessuno la gestione sociale di questa area abitata per lo più da stranieri che non per questo devono essere lasciati isolati. E non si può dire che tra di loro non siano integrati, basta vedere tutti i giorni il parco di Piazzale Selinunte per sprigionare in noi la gioia nel vedere bambini e adulti che giocano allegramente all’aperto.
Da persona con disabilità girare nella zona con la carrozzina è veramente un’impresa faraonica, sia per i marciapiedi a ostacoli, sia per l’inciviltà delle persone che parcheggiano troppo spesso i loro meravigliosi suv sui passi carrai o sulle strisce pedonali, monopattini e biciclette parcheggiate in modo da ostacolare il passaggio. La persona con disabilità può entrare autonomamente solo in supermercati, uffici postali e farmacie. Altri esercizi commerciali? Nessuna agevolazione perché si dice che non è possibile occupare il suolo pubblico.
Una persona con disabilità per accedere alla stazione della metropolitana, deve munirsi di molta pazienza soprattutto con linea rossa, molte stazioni sono sprovviste di montascale; quindi deve studiarsi il percorso prima di avventurarsi e sperare che tutto funzioni. Non ho mai capito perché una stazione della metropolitana importante come De Angeli non sia contemplato il lentissimo montascale. Gli autobus sono accessibili, la filovia a seconda del modello del mezzo, se è verde è accessibile altrimenti si deve attendere il prossimo turno sperando che sia verde. Per i tram rimando all’articolo che ho scritto per il Blog Incuriosire.it dal titolo “Lettera aperta all’ATM di Milano”.
Di Antonio Capoduro
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