Chiese vive da riscoprire

Chiese vive da riscoprire

Chiuse temporaneamente a causa dell’emergenza Covid-19, le chiese storiche di Verona e i loro tesori d’arte continuano a essere fruibili con un click. In queste giornate di forzata permanenza in casa, si possono facilmente visitare alcuni dei capolavori della città. Merito dell’associazione Chiese Vive, che ha reso disponibili sul proprio sito internet www.chieseverona.it i tour virtuali di San Zeno, Santa Anastasia, San Fermo e il complesso della Cattedrale. Dalla piattaforma web basta accedere alla sezione corrispondente alla chiesa prescelta e selezionare la funzione «tour virtuale» per essere immediatamente proiettati all’ingresso dell’edificio.

Gli ambienti interni sono stati ricostruiti con raccolte di immagini e rilievi in 3D, perciò è possibile guardarsi attorno semplicemente spostando il cursore del mouse, se si usa il Pc, oppure scorrendo con l’indice lo schermo del tablet o dello smartphone. Lo stesso vale per gli spazi esterni o attigui agli ambienti principali: chiostri, facciate, campanili e nel complesso del Duomo il battistero di San Giovanni in Fonte con il celebre fonte battesimale ottagonale e la chiesetta di Sant’Elena dove Dante Alighieri discusse la «Questio de aqua et terra» sette secoli fa, il 20 gennaio del 1320. Attraverso una mappa statica si possono però identificare vari punti di interesse sui quali posizionarsi. Per ciascuno sono disponibili approfondimenti in varie opzioni: testi scritti e tradotti in diverse lingue, carrellate di fotografie, video e audio spiegazioni che è possibile ascoltare in inglese, francese e tedesco, oltre che in italiano attraverso la voce narrante della storica dell’arte Alice Ronzani. Molte le curiosità: il timone di una nave, trofeo di guerra della battaglia di Lepanto del 1571, che pende dal soffitto della cappella Giusti di Santa Anastasia, i «gobbi» che sorreggono le acquasantiere all’ingresso della basilica rappresentando idealmente gli sforzi della comunità per erigere il complesso (il più antico, quello di sinistra, è opera di Gabriele Caliari, padre di Paolo Veronese), lo scenografico mausoleo Brenzoni a San Fermo, con la prima opera firmata e datata (1426) del Pisanello, e tante altre. In attesa della riapertura al pubblico, questi «scrigni» non smettono di svelare ai veronesi e ai turisti di tutto il mondo la bellezza senza tempo dei capolavori che contengono. Alcuni sono citati nei libri di storia dell’arte, come il trittico di Andrea Mantegna (a San Zeno), l’Assunta del Tiziano (in Duomo) e l’affresco del Pisanello raffigurante san Giorgio e la principessa (a Santa Anastasia). Altri sono luoghi-simbolo di Verona città dantesca che nel 2021 celebrerà il settimo centenario dalla morte del sommo poeta: Sant’Elena, sopracitata, e la cappella Alighieri che si trova all’interno della chiesa superiore di San Fermo, nel braccio destro del transetto, dove sono sepolti gli ultimi discendenti diretti di Dante: Pietro IV e Ludovico Alighieri. Così le «visite» online diventano un’opportunità interessante anche per i tanti studenti e docenti che in queste settimane di pausa forzata da scuola stanno sperimentando metodi innovativi per la didattica a distanza. Adesso è a disposizione di tutti, via web, ma va sottolineato che il sistema dei virtual tour era già in uso nelle chiese storiche di Verona, sviluppato anche grazie al sostegno del Banco Bpm e adottato con lo scopo di consentire alle persone con disabilità di vedere spazi altrimenti inaccessibili attraverso un tablet che viene fornito all’ingresso, in biglietteria. Anche se «oggi», come ricorda il direttore di Chiese Vive, Claudio Pasquetto, «almeno il Duomo e Sant’Anastasia sono completamente accessibili grazie ad alcuni interventi di abbattimento delle barriere architettoniche che l’associazione ha finanziato negli ultimi anni». Un patrimonio ricco di sorprese.

Da L’Arena-11 ore fa

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