Castello, l’ascensore raddoppia

Castello, l’ascensore raddoppia

Il progetto cambia fisionomia: due cabine per salita e discesa simultanea. Soprintendenza disponibile.

Castello di Brescia

Non più un solo binario ma due linee parallele, che consentono la salita e la discesa simultanea di due cabine senza conducente. Una portata oraria di 700 passeggeri.

Un percorso maggiormente panoramico, con solo una trentina di metri scavati nella roccia su un tragitto di 112 metri. Un costo di realizzazione attestato sui 4 milioni più Iva e un costo di gestione che si ferma a 120-150mila euro all’anno, praticamente un terzo rispetto a un bus-navetta da e per la città.

Cambia numeri e fisionomia il progetto di fattibilità dell’ascensore per il Cidneo (da Fossa Bagni al lato nord del piazzale della Locomotiva) elaborato dalla Commissione tecnica del Comitato Amici del Cidneo formata da Alberto Arenghi, Saverio Gaboardi, Giorgio Schiffer e Piero Cadeo.

È stato quest’ultimo a illustrare ieri durante l’assemblea degli Amici del Cidneo le novità progettuali, scaturite da un dialogo serrato con Marco Medeghini di Brescia Mobilità e che saranno discusse la settimana durante un incontro con il Soprintendente Luca Rinaldi.

Dunque l’ascensore di cristallo per il Cidneo raddoppia i binari e soprattutto accelera. Lo ha confermato il sindaco Emilio Del Bono collegato in streaming con l’assemblea. «Il cammino per la realizzazione dell’ascensore non è facilissimo ma è ragionevolmente fattibile», dice il sindaco, soprattutto dopo che il soprintendente ha espresso “disponibilità” durante un colloquio con Del Bono nei giorni scorsi.

Brescia Mobilità è al lavoro per lo studio di fattibilità e il tema economico non dovrebbe essere un problema. La Regione Lombardia ha dichiarato la disponibilità a un investimento di 4 milioni: «Non ho capito perché dobbiamo presentare domanda all’assessorato alla Cultura per un’opera infrastrutturale — dice del Bono — e se questi soldi ci sono davvero, tutti o in parte, ma è chiaro che se dovessero mancare le risorse regionali il Comune di Brescia è intenzionato a realizzare quest’opera anche in autonomia, e a stanziare le relative risorse».

Parole impegnative e promettenti per le sorti dell’ascensore, che il sindaco colloca all’interno di un «disegno complessivo» sul Castello che dovrebbe trovare compimento entro il 2022, in modo da presentare ben tre novità nell’anno della cultura, il 2023: «Entro il 2022 sarà pronta la progettazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche all’interno del Castello. Brescia mobilità sta studiando percorsi per arrivare fino all’interno del museo delle Armi».

Il secondo progetto riguarda il Piccolo e Grande miglio, ora inagibili per problemi al tetto: «Il Comune ha stanziato 4 milioni per sistemare i due edifici in cui troverà sede in nuovo Museo del Risorgimento».

Infine c’è la donazione Romeda «grazie alla quale Brescia Musei procederà alla riqualificazione di alcuni camminamenti interni al Castello».

In apertura di assemblea il presidente Giovanni Brondi, «motore» infaticabile del Comitato, ha segnalato anche le novità relative a CidneOn, il festival delle luci. Dopo lo stop («provvidenziale») del 2020, non se ne farà nulla neppure nel 2021. Qualche possibilità permane per il 2022 mentre è fermo impegno del Comitato preparare un’edizione particolarmente importante per il 2023, «l’anno in cui Brescia sarà con Bergamo capitale italiana della cultura».

di Massimo Tedeschi da Il Corriere della Sera del 1/11/2020

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