Castello di Brescia, l’ascensore salirà in trincea: tramonta la visione panoramica

Castello di Brescia, l’ascensore salirà in trincea: tramonta la visione panoramica

Il progetto dell’ascensore inclinato per il Castello è all’ultimo miglio: il traguardo è a portata di mano. Le mura del Castello (parete di sinistra, prima dell’ingresso) potrebbero trasformarsi in palestra di arrampicata: un’attrattiva per i giovani e una citazione del passato, visto che un secolo fa i bersaglieri già usavano la ripida parete a questo scopo. Infine niente Cidneon neppure nel 2022: resta una speranza sul 2023 ma le incognite sono tante, dopo che la Loggia ha accolto con freddezza la proposta di affidare il Festival delle luci a un nuovo soggetto a guida comunale.

Sono queste alcune delle novità emerse dall’assemblea annuale del Comitato Amici del Cidneo fondato nel 2015 da 31 promotori. La onlus presieduta da Giovanni Brondi ha festeggiato ieri anche il terzo posto conquistato dal Castello fra i Luoghi del cuore Fai: un piazzamento che ha portato una dote di 30mila euro destinati a un’illuminazione scenografica della strada del Soccorso. Ma torniamo all’ascensore da Fossa Bagni alla Torre di mezzo, sogno del Comitato e del suo gruppo di lavoro (Alberto Arenghi, Saverio Gaboardi, Giorgio Schiffer e Piero Cadeo) e oggetto di una proposta progettuale di Brescia Mobilità. Le richieste del Sovrintendente cambiano alcuni dettagli, ma non affossano l’opera. Anzi. Ci sarà un solo binario per la salita e la discesa e dunque viaggerà un’unica cabina; il percorso sarà per due terzi in trincea secondo la previsione originaria: mancherà la visione panoramica a metà tragitto, peraltro coperta dalle alberature esistenti; confermata la partenza sotto le scale di Fossa Bagni realizzate con la galleria. Il Sovrintendente chiede approfondimenti circa l’aggancio della stazione sommitale con le mura del Castello. «Ci pare molto vicino un traguardo per cui abbiamo lavorato intensamente per favorire l’accessibilità del Castello», sottolinea Brondi. Non meno significativo il lavoro — soprattutto progettuale, visti i due anni di stop causa Covid — della commissione didattica coordinata da Maria Gallarotti e di quella dei percorsi sportivi coordinata da Giorgio Majorana: adesso nel cassetto ci sono nuovi, affascinanti progetti dedicati alle torri e alla flora spontanea che cresce sui muri del Castello, nonché per adattare un tratto delle mura a palestra di arrampicata.

Infine il delicato tema di Cidneon (marchio da poco depositato): il Festival delle luci è saltato nel 2020 e quest’anno, e non si farà neppure nel ’22. Il Comitato ha proposto di affidarlo a un’impresa sociale partecipata da Comune, Amici del Cidneo e altri. Dopo le aperture di Felice Scalvini (Fondazione Asm) è arrivata una frenata da Brescia Musei e Loggia. Agli Amici del Cidneo non è piaciuta la definizione di Cidneon come «evento nazionalpopolare». «Soprattutto — rimarca Brondi — crediamo serva uno strumento giuridico nuovo, guidato dalla Loggia, per assicurare una gestione duratura dell’evento. Limitarsi ad auspicare un’edizione per il 2023 ci pare riduttivo».

di Massimo Tedeschi dal Corriere della Sera del 29/6/22

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