Calascibetta (EN): Il grido d’allarme di una città poco accessibile alle persone con disabilità

Calascibetta (EN): Il grido d’allarme di una città poco accessibile alle persone con disabilità

La storia che sto per raccontarvi ha dell’incredibile, anche se non è del tutto nuova per una persona o per i propri familiari che vivono in prima persona una disabilità. A raccontare i fatti che stiamo per documentare la signora Maria Assunta Ricca Mamma di Leonardo Castrianni, un ragazzo di 18 anni affetto da una tetraparesi paresi spastica che lo porta a usare una sedia a rotelle. Situazione che di certo non ha fermato i genitori di fronte alla propria volontà di far vivere al proprio figlio una vita come tutti gli altri facendolo partecipare pienamente alla vita della propria comunità. I fatti che vi stiamo per raccontare hanno luogo in una piccola comunità in provincia di Enna, Calascibetta, e riguardano le barriere architettoniche.

I genitori di Leonardo, ormai stanchi della situazione che si ritrovano a vivere quotidianamente, decidono di mettere nero su bianco le criticità nella città in materia di barriere architettoniche. In città, spiega la madre di Leonardo, la presenza delle barriere architettoniche presso i servizi pubblici e le chiese non permette alla donna di vivere assieme a Leonardo una vita in piena libertà. La signora Ricca, esasperata di tutto questo, di comune accordo con il marito decide di rivolgersi sia alla curia di Caltanissetta, per quanto riguarda gli edifici aperti al culto, e al proprio Comune per denunciare la non accessibilità di molti luoghi pubblici, chiese e ville pubbliche. In riferimento alla villa comunale, spiega la madre di Leonardo, il Comune era intervenuto ma con scarsi risultati visto che si era limitato all’abbattimento di alcuni scalini e realizzando delle scivole che però poi si sono rivelati molto pendenti e di conseguenza pericolosi per far scendere o salire una persona su una sedia a rotelle. Altro edificio segnalato dalla signora Ricca è la biblioteca comunale laddove è presente una scivola ma una volta percorsa si trova una sorpresa: una porta chiusa che non si può aprire. Oltre al problema delle barriere architettoniche a Calascibetta si presenta un altro problema per le persone con disabilità e riguarda la questione dei posteggi per diversamente abili che sono assegnati in punti delle strade poco adatti per la loro pendenza e per una pavimentazione in pietra lavica molto pericolosa già per le persone abili e a maggior ragione per coloro che presentano delle difficoltà a deambulare. Speriamo che questo grido d’aiuto delle persone con disabilità e delle loro famiglie venga ascoltato dalle istituzioni affinché la città xibetana e tutte le altre città diventino veramente accessibili a tutti. Una famiglia con un congiunto diversamente abile che si trova a dover combattere le difficoltà che la disabilità di per sé comporta, come il dover alzarsi la mattina e dover pensare ai bisogni del proprio congiunto: lavarlo, vestirlo, fagli da mangiare imboccarlo, deve anche preoccuparsi delle condizioni strutturali della città in cui vive, se sono o non sono accessibili. Non poter portare il proprio figlio in chiesa, non potergli far fare una passeggiata alla villa comunale ad esempio. Per le persone più grandi sarebbe d’aiuto anche andare a fare delle commissioni o recarsi al comune all’ufficio tecnico, al Comando di Polizia Municipale o al cineteatro; tutte attività che rientrerebbero nella normalità anche per una persona con difficoltà motorie se non ci fossero le barriere architettoniche. La normativa di riferimento per l’abbattimento delle barriere architettoniche è la legge n. 104 del 1992 “legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, ha previsto un intervento in tutti i luoghi aperti al pubblico come quelli di culto. Ma nonostante la presenza di normative molto spesso questo diritto delle persone con disabilità viene calpestato a causa di una amministrazione “sorda” davanti a una richiesta d’aiuto. Così come viene spiegato dai genitori di Leonardo, il fatto che in diversi luoghi aperti al pubblico non sono state eliminate le barriere architettoniche lede il principio di parità di trattamento tra gli individui non offrendo a tutti, disabili e non, le stesse opportunità per vivere una vita dignitosa con strumenti idonei per una piena integrazione. Insomma, sono molte le lacune per un comune che, come ricorda la signora Ricca, nel 2008 aveva promosso la prima giornata della disabilità mentre nel 2012 amministrazione comunale, assieme all’associazione A.ge.di, aveva organizzato una passeggiata per l’abbattimento delle barriere architettoniche allo scopo di mettere in evidenza tutte le criticità presenti, dai luoghi sopra citati ai diversi percorsi turistici poco o del tutto non accessibili alle persone con disabilità. Il sindaco di Calascibetta, fin dalla sua campagna elettorale, aveva promesso il suo impegno a voler continuare la battaglia dell’abbattimento delle barriere architettoniche aiutando i sacerdoti in questa impresa. Promessa poi non mantenuta con la giustificazione l’abbattimento delle barriere architettoniche, presso le chiese, non era di sua competenza.

Da DedaloMultiMedia 7/5/2021

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