Brancati: «Serve un Piano per abbattere le barriere»

Brancati: «Serve un Piano per abbattere le barriere»

«Il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche è uno strumento essenziale per dare organicità agli interventi del Comune sul suo tessuto urbano». Il presidente della Consulta regionale dei disabili, Mario Brancati, interviene così nel dibattito sulla questione dell’accessibilità di strade e marciapiedi a Gorizia e dell’abbattimento delle barriere architettoniche che ha animato ultimamente tanto il Consiglio comunale quanto il confronto politico. E lo fa ricordando innanzitutto come negli ultimi anni proprio la Consulta stia lavorando alacremente sulla questione anche con il supporto del Criba Fvg, ovvero di quel Centro regionale d’informazione sulle barriere architettoniche e sull’accessibilità che è prezioso strumento con funzione tecnico-specialistica.

L’obiettivo è anche quello di incentivare i Comuni ad adottare i Piani di eliminazione delle barriere architettoniche (Peba), previsti peraltro anche da norme di carattere nazionale come la legge 41/1986 o la 18/2009 di ratifica della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il tutto poi in considerazione di quanto previsto dalla più recente legge regionale 10 del 19 marzo 2018, che ha posto al centro il tema dell’accessibilità degli spazi urbani, e ha aperto nelle ultime settimane un nuovo canale di finanziamento destinato ai Comuni proprio per l’elaborazione dei PEBA.

«Questi contributi rappresentano un’occasione unica per redigere uno strumento di pianificazione che permetterà, attraverso la conoscenza, la valutazione e l’eliminazione delle barriere architettoniche esistenti, di rendere più accessibile il territorio a tutti, dai disabili alle persone anziane – spiega Mario Brancati -. Consulta e Criba avevano incontrato il sindaco Ziberna, alcuni assessori e i responsabili degli uffici tecnici nel 2019 per evidenziare la necessità di dotarsi di un Peba. Necessità che ribadiamo nuovamente». Il Peba, come ricorda peraltro Brancati, prevede anche il coinvolgimento della popolazione, per far emergere criticità sul territorio. 

Da Messaggero Veneto del 25/10/2020 di Marco Bisiach

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