Barriere architettoniche: c’è il piano per eliminarle dal centro

Barriere architettoniche: c’è il piano per eliminarle dal centro

Al via le procedure per dotare il Comune di Gemona del piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

È stato affidato a un professionista il compito di effettuare alcuni rilievi sui punti prioritari dove intervenire, che in questa prima fase interessano in modo particolare il centro cittadino, il centro studi e la stazione dei treni collegata a quella delle corriere. In quei punti sono stati rilevati i percorsi dove si procederà alla rimozione delle barriere architettoniche per rendere più agevole la percorribilità nei confronti dei portatori di disabilità, anziani e carrozzine. «In centro storico – spiega il vicesindaco Loris Cargnelutti – un’attenzione particolare riguarda i beni architettonici, dove i vincoli e gli spazi stretti di via Bini, per esempio, non sempre ci permettono di prevedere delle pedane. Si sta ragionando sui locali adibiti a mostra del terremoto, dove si pensa a una porta posizionata a sud, mentre stiamo riflettendo sulla possibilità e i costi di un ascensore per il secondo piano, anche se stiamo sempre parlando di una proprietà che non è comunale». Attualmente, in centro, gli edifici comunali come il municipio, palazzo Boton e i musei di palazzo Elti sono dotati di percorsi o ascensori che permettono a chiunque di accedere ai locali: la sala consiliare, in particolare, è stata dotata recentemente di pedana e sollevatore collegato all’ascensore per giungere in ogni piano. Il piano dovrà essere in futuro approvato dalla giunta e dal consiglio al termine del suo iter. «La volontà dell’amministrazione comunale – annuncia il sindaco, Roberto Revelant assieme al consigliere Luigino Patat – è quella di proseguire nel miglioramento delle condizioni necessarie per consentire a tutti di poter usufruire degli spazi e degli uffici pubblici. L’iter è stato avviato nei mesi scorsi e con la presa d’atto da parte della giunta comunale si vuole addivenire all’adozione e all’approvazione del piano grazie al supporto da parte di enti, organizzazioni e stakeholders che sapranno fornire il loro contributo. L’amministrazione si impegnerà successivamente nella ricerca dei fondi per realizzare tutti gli interventi». (P.C.)

Dal Messaggero Veneto del 26/5/2021

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