Auto consigliate per trasporto disabili

Auto consigliate per trasporto disabili

In commercio, esistono modelli di autovetture che possono essere guidati dai disabili grazie ad appositi adattamenti o sui quali si possono installare soluzioni per il caricamento delle carrozzine.

Chi si trova a convivere quotidianamente con un disabilità importante, vuoi perché c’è nato vuoi perché è rimasto vittima di un grave incidente, può comunque godere di una propria autonomia tanto da riuscire a condurre la macchina o da esservi trasportato. Sul mercato, infatti, esistono diversi modelli di veicoli che si prestano a delle modifiche in grado di agevolare la guida e il trasporto a bordo di disabili.

Inoltre, la legge [1] prevede particolari agevolazioni per l’acquisto di tali tipi di auto oltre alla riduzione dell’Iva dal 22% al 4% per le vetture benzina fino a 2.0 litri di cilindrata e fino a 2.8 litri per quelle dotate di motore diesel. Prevede anche l’esenzione dal pagamento del bollo auto limitatamente ad un solo veicolo. Affinché la normativa sopra richiamata possa trovare applicazione è necessario che la disabilità sia rilevante e che i soggetti colpiti necessitino di una assistenza permanente e continuativa. Si deve trattare, quindi, di disabili che presentano handicap gravi a seguito di una patologia che ha ridotto notevolmente la loro capacità di deambulazione oppure con ridotte o parziali capacità motorie.

Le auto consigliate per il trasporto disabili possono essere modificate in modo da adattarle alle necessità di chi presenta menomazioni agli arti superiori ed inferiori. Vi sono poi, delle soluzioni che rendono più comodo il caricamento in auto delle carrozzine.

Indice

Adattamenti alla guida per menomazioni agli arti superiori

Gli adattamenti alla guida per menomazioni agli arti superiori possono attenere a diverse componenti del veicolo.

Nel dettaglio, possono riguardare:

  1. le centraline di azionamento dei servizi, che vengono realizzate con una tecnologia di trasmissione di onde radio o di raggi infrarossi così da accentrare i comandi dell’auto solo a destra o solo a sinistra. Presentano una pulsantiera dotata di una particolare impugnatura che consente al disabile di manovrare il volante e di azionare i servizi (tergicristalli, frecce, ecc.) utilizzando l’arto valido. In genere, tali centraline sono molto piccole e si adattano facilmente ai differenti modelli di auto;
  2. le pulsantiere delle luci e delle frecce e il clacson, i quali possono essere manovrati con una sola mano;
  3. gli adattamenti del freno di stazionamento, che si possono applicare sul veicolo se il disabile presenta menomazioni all’arto superiore destro o ad entrambi gli arti inferiori. In tal caso il freno può essere dotato di una impugnatura che si aziona con una piccola pressione ovvero tramite un pulsante o può essere spostato da destra a sinistra;
  4. l’impugnatura del volante, nel caso di soggetti che presentano una disabilità ad entrambi gli arti, al fine di consentire loro una presa facilitata dello sterzo. L’adattamento può trovarsi a destra o a sinistra e può consistere in un pomello, se è parzialmente ridotta la mobilità del polso e delle dita, in una forcella, se il polso è gravemente compromesso mentre le dita possono essere utilizzate almeno in parte oppure in un tripode, se le dita ed il polso sono totalmente o parzialmente immobili;
  5. la monoleva, che si installa ai veicoli che devono essere condotti da soggetti con disabilità ad entrambi gli arti inferiori ed a uno o ad entrambi gli arti superiori. Viene applicata accanto al volante e trasforma in manuali i comandi dei pedali del freno e dell’acceleratore;
  6. il volantino, il quale consente al guidatore di sterzare in maniera più comoda rispetto al volante vero e proprio. E’ particolarmente adatto ai soggetti affetti da sclerosi multipla o da distrofia muscolare;
  7. la facilitazione della leva del cambio, che si usa per i conducenti che presentano una disabilità all’arto superiore destro o ad entrambi gli arti superiori. Consiste in un’impugnatura, inserita sulla leva del cambio automatico, che può essere manovrata con una leggera pressione;
  8. i comandi ausiliari, che sono utilizzati dai soggetti con disabilità ad entrambi gli arti superiori. I sensori per gli indicatori di direzione si trovano all’interno del poggiatesta e vengono azionati con un piccolo movimento della nuca. I tergicristalli e le luci (accensione, spegnimento, lampeggio) vengono manovrati con l’avambraccio o il polso, tramite una pulsantiera posta sul bracciolo destro o sulla portiera sinistra. In alternativa è possibile posizionare una piastra sagomata in corrispondenza del piede sinistro del conducente con le funzioni sopra indicate.

Adattamenti alla guida per menomazioni agli arti inferiori

Per quanto riguarda gli arti superiori, gli adattamenti possono consistere in:

  • acceleratori posizionati al volante, così da trasferire allo sterzo i comandi del pedale dell’acceleratore, il quale viene azionato manualmente. Sono adatti ai portatori di disabilità totale o parziale agli arti inferiori;
  • manettes, le quali anch’esse servono a trasferire al volante il comando a pedale dell’acceleratore in modo da essere manovrate manualmente attraverso due levette installate nella parte inferiore dell’acceleratore;
  • freni a comando manuale, che possono essere azionati direttamente dal volante;
  • pedale acceleratore, la cui posizione viene cambiata da destra a sinistra rispetto al freno ed è utilizzato dai soggetti con disabilità all’arto inferiore destro;
  • prolunghe per i pedali, previste per le persone di bassa statura. Si possono applicare agli autoveicoli con cambio manuale o con cambio automatico. Vengono collegate ai pedali originali e permettono di accorciare la distanza tra il sedile di guida ed i pedali;
  • servofrizione automatica/elettronica, che consente di manovrare il cambio senza necessità di azionare contemporaneamente il pedale della frizione. Tale adattamento serve ai portatori di disabilità ad uno o ad entrambi gli arti inferiori;
  • acceleratore e freno per tetraplegici, che consiste in una monoleva mediante la quale vengono comandati l’acceleratore ed il freno. Nel primo caso, vi è una manopola anatomica, posta all’estremità della monoleva, ruotando la quale si aziona l’acceleratore. Per manovrare il freno basta una leggera pressione in avanti sulla stessa manopola.

Le soluzioni per agevolare il caricamento in auto di carrozzine

Anche il caricamento in auto di carrozzine presuppone che il veicolo sia stato appositamente modificato.

Perciò, sotto questo punto di vista, le trasformazioni possono riguardare:

  • la porta laterale, che può diventare scorrevole ma solo su vetture a cinque porte. Viene azionata da un motore elettrico, inserito nella stessa portiera e comandato da una apposita pulsantiera o da un interruttore. La porta arretra in modo da consentire il passaggio della carrozzina piegata;
  • il robort carica carrozzina, che serve per caricare più facilmente la carrozzina nella parte posteriore del veicolo. Più precisamente si tratta di un braccio che fuoriesce dalla portiera completamente aperta e aggancia la carrozzina, sistemandola all’interno dell’abitacolo;
  • il verricello carica carrozzina, costituito da un braccio snodato fissato alla parte superiore del veicolo attraverso il quale si attua il sollevamento e lo scaricamento della carrozzina;
  • il roof spider, comandato da una pulsantiera, che permette di caricare la carrozzina sul tetto della vettura sia dal lato destro sia da quello sinistro;
  • il sedile a rotazione, che consiste in una piastra girevole che porta all’esterno il sedile in modo da rendere più agevole l’entrata o l’uscita del disabile dalla vettura;
  • la gruetta solleva persona, che permette al disabile di entrare e scendere dalla macchina e può essere applicata sia dal lato del guidatore sia da quello del passeggero;
  • i sistemi di ancoraggio della carrozzina manuale o elettrica, per guidatori e passeggeri. L’aggancio avviene automaticamente mentre per lo sgancio bisogna premere un pulsante. Un segnalatore acustico avverte l’utilizzatore dell’eventuale errato agganciamento della carrozzina. In alternativa si possono adoperare dei binari sui quali fare scorrere la carrozzina all’interno della vettura, prima di bloccarla.

Vi sono poi, sollevatori per carrozzine a piattaforma, che consentono al disabile di entrare e scendere dall’auto rimanendo sulla sedia a rotelle e delle rampe di accesso con pendenza variabile, che permettono l’accesso della carrozzina nell’abitacolo, lateralmente o posteriormente.

Inoltre, per consentire l’entrata in auto della sedia a rotelle, è possibile far tagliare il pianale originale del veicolo ed applicarne uno più basso. In questo modo la distanza da terra sarà minore, quindi, la pendenza di rampa sarà più ridotta e si avrà uno spazio maggiore interno alla vettura, in altezza.

Quali sono le auto consigliate per il trasporto disabili

Attualmente, esistono diversi modelli di auto consigliate per il trasporto dei disabili. Vediamo qualche esempio:

  • Fiat Doblò Maxi, che può essere modificata grazie all’installazione di una piattaforma nella parte del portellone posteriore in modo da rendere più agevole l’ingresso della carrozzina all’interno dell’abitacolo;
  • Fiat 500 X, adatta al trasporto di disabili in carrozzina in quanto presenta un interno abbastanza ampio. Inoltre, può essere dotata del cambio automatico a nove rapporti con convertitore di coppia in grado di agevolare la guida di un soggetto disabile;
  • Mercedes Viano, che rappresenta un’alternativa al Fiat Doblò Maxi in quanto dotata di un ampio portellone posteriore dove si può installare una apposita rampa. L’apertura del portellone e l’utilizzo della piattaforma può avvenire a distanza tramite telecomando;
  • Dacia Dokker Tech, dotata di un pianale ribassato che può essere accessoriato con una rampa di accesso per carrozzina;
  • Volkswagen Golf, che può essere equipaggiata con un cambio automatico Dsg, con sette rapporti e doppia frizione;
  • Renault Clio, che è possibile trasformare in auto per disabili se dotata di cambio automatico Edc a doppia frizione e sei rapporti.

Quali aziende apportano modifiche alle auto per disabili

Esistono aziende in grado di apportare ai veicoli le modifiche necessarie per la guida ed il trasporto di disabili; tra queste sono da segnalare:

  • Olmedo special veichles, che presenta diverse tipi di piattaforme da montare alla parte posteriore dell’auto in modo da consentire l’entrata e l’uscita delle carrozzine;
  • Guidosimplex, che offre la possibilità di adattamento auto dei comandi come la leva acceleratore e il freno 907P3EI. Offre anche sollevatori e sistemi di ancoraggio per carrozzine, sedili girevoli e reclinabili e gradini elettrici;
  • Handytech, la quale presenta Handylift, un braccio di sollevamento elettromeccanico dotato di una imbracatura che rende più agevole il trasferimento della persona dalla carrozzina al sedile della sua auto. Inoltre, presenta due nuove soluzioni di comandi di guida manuali per disabili, le monoleve meccanica o elettronica per acceleratore e il freno Speed & Brake oltre ad un acceleratore manuale, Ht-Touch, e al freno verticale Ht-Push.

In cosa consiste l’esenzione bollo auto per disabili

Le persone disabili ai sensi della L. n. 104/1995 possono usufruire dell’esenzione dal bollo auto, se affette da:

  • gravi limitazioni di deambulazione;
  • ridotte o assenti capacità motorie (permanenti);
  • capacità di deambulazione limitata, tale da avere diritto all’assegno di accompagnamento;
  • cecità totale;
  • pluriamputazioni;
  • residuo visivo inferiore ad un decimo in entrambi gli occhi;
  • residuo perimetrico inferiore al 30%;
  • sordità acquisita prima di iniziare a parlare;
  • sordomutismo dalla nascita;
  • handicap psichico, tale da avere diritto ad assegno di mantenimento.
  • Il disabile per potere godere dell’esenzione, deve essere intestatario del veicolo. In alternativa, possono beneficiare dell’agevolazione i soggetti che hanno fiscalmente a carico la persona disabile, purché la stessa abbia un reddito annuo lordo inferiore ai € 2.840,51.

L’esenzione spetta per un solo veicolo alla volta anche nel caso in cui più di un’auto sia intestata al disabile ovvero ad un suo parente, genitore, figlio o fratello.

Come si richiede l’esenzione bollo auto per disabili

Per l’esenzione dal pagamento del bollo auto per disabili occorre presentare all’ufficio tributi della Regione di residenza, una copia della carta di circolazione del veicolo, la certificazione attestante lo stato di invalidità e i documenti che certificano che il disabile è fiscalmente a carico del soggetto intestatario del veicolo, nel caso in cui non fosse intestato allo stesso disabile. La domanda va presentata entro 90 giorni dalla scadenza del termine per il pagamento del tributo. Il relativo modulo può essere scaricato dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il modulo dell’istanza e la documentazione vanno inviati a mezzo raccomandata a/r o consegnati a mano.

L’istanza va presentata un’unica volta e si rinnova automaticamente. Qualora dovessero venire meno i requisiti richiesti per l’esenzione come nel caso della vendita del mezzo, occorre avvisare l’ufficio competente.

Da La Legge per Tutti-12 ore fa

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