Accessibilità, minoranza e giunta di Senigallia d’accordo sull’adesione al progetto Bandiera Lilla

Accessibilità, minoranza e giunta di Senigallia d’accordo sull’adesione al progetto Bandiera Lilla

Mozione del centrosinistra su inclusione e accessibilità; l’assessore replica: «Siamo a buon punto ma per voi non era una priorità». Vola Senigallia: «Non rimanga solo un fregio da far sventolare»

Comunione d’intenti, stavolta senza polemiche, tra opposizione e assessore ai servizi alla persona e alle pari opportunità Cinzia Petetta per l’adesione al progetto “Bandiera Lilla”, per una piena accessibilità della spiaggia di velluto.

Alcuni giorni fa è stata presentata la mozione dei consiglieri di minoranza per far sì che l’amministrazione comunale aderisca alla strategia d’inclusione, sulla scia delle bandiere blu, verde e arancione; lieta dell’unanime consenso si è detta la delegata della giunta alle pari opportunità che non ha mancato però di sottolineare – e forse è questa l’unica nota un po’ polemica – come per la precedente amministrazione la bandiera lilla non fosse una priorità. Vola Senigallia ha invece reso nota una riflessione sull’importanza della discussione sui temi accessibilità, inclusione e parità di diritti, e soprattutto sulla loro declinazione nel quotidiano.

Nella mozione del centrosinistra rivolta al presidente del consiglio comunale sull’adesione del Comune di Senigallia alla “Bandiera Lilla” si legge che «il progetto nasce nel 2012 con il chiaro obiettivo di favorire il turismo delle persone con disabilità»; un’azione con intenti economici dunque in quanto legata alla ripartenza del turismo post covid, ma che potrebbe avere «importanti risvolti sociali come motore di promozione della cultura, della solidarietà e dell’inclusione».

Oggi, le Bandiere Lilla nelle Marche sono tre: Monte Urano, Grottammare e  Castelleone di Suasa, piccolo comune tra il Nevola e il Cesano a pochi chilometri da Senigallia.

Tra i parametri di valutazione c’è anche  l’accessibilità e fruibilità dei principali monumenti, musei e strutture culturali e ricreative, spiagge, aree verdi, ecc.  Progetti sui quali già il Comune di Senigallia si era attivato da anni: da qui la richiesta del centrosinistra alla giunta di proseguire su un percorso nato diversi anni fa o di allargare l’adesione in seno all’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Sènone”, magari prevedendo delle «agevolazioni per chi investe nell’abbattimento delle barriere architettoniche».

«È per me motivo di soddisfazione essere venuta a conoscenza della mozione presentata dai consiglieri di minoranza per l’istituzione della Bandiera Lilla a Senigallia – ha commentato Cinzia Petetta, assessore ai servizi alla persona e alle pari opportunità del comune di Senigallia. Quando le sensibilità si incontrano su un tema così delicato, come la disabilità,  e si declinano non in modo pietistico ma progettuale, promuovendo temi quali l’accessibilità e l’inclusione, ritengo che sia l’intera nostra comunità  a beneficiarne». 

«Il percorso per l’ottenimento della Bandiera Lilla è a buon punto – spiega l’assessore -: abbiamo intanto verificato il possesso dei requisiti richiesti e i risultati sono stati confortanti. Ho ritenuto poi opportuno proporre ai miei colleghi assessori dei comuni dell’unione Le terre della marca sènone di aderire e condividere questo progetto perché praticarlo tutti insieme ci permetterà di programmare politiche territoriali più efficaci ed incisive. Vorrei segnalare non per polemica, ma per amore della verità, che le procedure per l’ottenimento della Bandiera Lilla erano state avviate  circa due anni fa dai comuni aderenti all’unione, ma poi si erano bloccate perché, evidentemente, non sono state ritenute politicamente prioritarie. Non è così per l’attuale amministrazione di Senigallia, perché siamo convinti che il turismo accessibile e sostenibile sia una vocazione del nostro territorio e permetta di conciliare lo sviluppo turistico con gli obiettivi sociali, culturali, ambientali».

Un processo lungo ed articolato, in cui «sarà fondamentale il confronto e la coprogettazione con le categorie economiche, con gli imprenditori ed il variegato mondo dell’associazionismo e del terzo settore. Se la minoranza vorrà portare, senza preconcetti, il proprio contributo, sarà nostro dovere ascoltare, interloquire e cercare di fare sintesi nella distinzione dei ruoli, ma sapendo che ogni nostra azione è orientata solo e sempre alla promozione del benessere dei nostri cittadini», conclude l’assessore Cinzia Petetta.

«La nostra proposta – intervengono da Vola Senigallia che ha presentato, insieme al resto dell’opposizione, la mozione citata sopra – è volta a fare in modo che, una volta acquisita la mitica “bandierina”, questa non rimanga solo un simbolo, da esporre come un fregio, attraverso il quale mettere a posto la coscienza collettiva, ma sia occasione per un profondo lavoro culturale sul concetto di “inclusione”. Inclusione intesa come opportunità per tutte le persone disabili o fragili, di essere cittadini o turisti alla pari. Alcuni sforzi – ricorda la capogruppo Stefania Pagani – sono già stati fatti dalle precedenti amministrazioni. Ad esempio: sono state messe a disposizione di operatori balneari alcune sedie speciali, le Job, per agevolare la discesa in acqua di persone con disabilità motoria. Disabili motori che però, purtroppo, continueranno a non avere vita facile in spiaggia, senza idonee passerelle fino al bagnasciuga o  fino agli ombrelloni, senza docce o spogliatoi accessibili, senza aree gioco fruibili anche da bambini disabili o altre piccole ma grandi accortezze, alcune davvero poco costose». 

Ma Vola Senigallia va oltre: «Allargando poi il concetto ad altre tipologie di disabilità, come ad esempio la disabilità di tipo intellettivo, fino ad ora non considerata a livello turistico, si potrebbero proporre soluzioni di intrattenimento adeguate, che diano al tempo stesso un reale sollievo alle famiglie in cui è presente tale tipo di disabilità o altra disabilità plurima grave, durante le loro giornate di soggiorno nella nostra cittadina, magari attingendo dalle competenze e dalla capacità progettuale del Terzo Settore. E così via, pensando ai bisogni speciali delle persone non vedenti, non udenti o autistiche, alla disabilità lieve o invisibile, al disagio psichico, ognuno nella sua propria diversità, potrebbero essere progettati servizi di accompagnamento turistico ad hoc, favorita la mobilità verso le bellezze ambientali che abbiamo più all’interno del nostro territorio. Potrebbero essere resi maggiormente accessibili cinema, teatri, musei, impianti sportivi e tanto, tanto altro ancora. Senza dimenticare il potenziale giovamento economico che tutto ciò porterebbe ad operatori turistici ed economici, considerando le possibilità di attingere a fondi economici europei per investimenti in infrastrutture, per l’abbattimento delle barriere architettoniche o per la promozione di progetti di accoglienza alle persone disabili. Fondi che presumibilmente – concludono – saranno ulteriormente incentivati in un futuro molto prossimo».

Da Centropagina 24/1/2021

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