L’argine non è a misura di disabile

L’argine non è a misura di disabile

L’argine è utile a difesa dell’abitato di Aulla, ma raggiungerlo e percorrerlo, per una persona con disabilità, è difficile.

Non si riesce neppure a vedere il fiume, ma solo un muro di mattoni rossi. Giacomo Perfigli, presidente dell’Associazione paraplegici segnala un po’ di problemi, che lui stesso ha rilevato dopo un attento sopralluogo. Dove? Ad Aulla, in corrispondenza del nuovo argine, realizzato a difesa della città, sul fiume Magra. L’argine, oltre al suo scopo primario di difesa, è diventato una piacevole passeggiata per gli aullesi. «Dopo un sopralluogo ad Aulla – scrive in una nota Perfigli – abbiamo notato alcuni elementi mancanti per una piena accessibilità. Il percorso lungo l’argine, nella sua parte alta, si presenta accessibile a portatori di handicap, anche se sono presenti solo pochissimi accessi, uno scivolo verso la sede stradale, mentre quelli esistenti sono solamente all’inizio e alla fine del camminamento. Questo significa che nella parte centrale del percorso al momento non esistono scivoli, ma ci solo scalini verso la sede stradale e strisce pedonali». Dito puntato anche sul muro di argine, che non consente la visuale. «Lungo il camminamento – si legge ancora – l’elemento che salta agli occhi è che una persona costretta su una sedia a rotelle ha come visione solamente il muro, senza poter vedere il fiume. Solo le persone in piedi infatti possono vedere il Magra. Il panorama per una persona in sedia a rotelle è quello dei mattoni rossi del parapetto, oppure del granito che limita la struttura». Esisterebbe anche una parte rialzata, ma ha delle barriere architettoniche. «L’unica parte rialzata del camminamento – si legge ancora – è a circa metà del percorso, permetterebbe di avere una visione rialzata del fiume, ci sono anche due panchine, ma risulta inaccessibile a un disabile, visto che non sono presenti scivoli per poterci arrivare. La parte all’inizio del camminamento, verso l’Abbazia di San Caprasio, conta la presenza di uno scivolo solo da un lato, mentre dall’altro c’è uno scalino che non permette di proseguire; pure dove sono appena state realizzate le nuove strisce pedonali risulta la presenza di uno scalino». E pensare che per realizzare l’argine sono serviti anni e un investimento di tutto rispetto, portato avanti dalla Regione Toscana, dopo l’alluvione del 2011. «Ci troviamo di fronte a un’opera utile per la difesa idraulica – chiude Perfigli – ma sicuramente progettata e realizzata senza pensare al mondo della disabilità».

da La Nazione del 14/5/2021

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