Quando si parla di accessibilità alle persone affette da disabilità, non si parla solamente della rimozione degli ostacoli infrastrutturali. Ma anche di quelli culturali, per far sì che ci sia maggiore inclusione sociale Parliamo, ad esempio, di molti musei italiani non ancora dotati di bagni attrezzati, rampe ed elevatori. O se esistenti, spesse volte sono fuori servizio. Ma quel che è peggio, che quasi un museo su due non prevede specifici servizi di assistenza o supporto alla fruizione dedicati agli utenti con ridotta capacità motoria o sensoriale. Ossia, percorsi tattili e materiali e materiali informativi per ipovedenti o non vedenti.
