La sindaca delle Cinque Terre: “Dopo aver visto i margini di guadagno di Trenitalia: più soldi al territorio e al Parco”

La sindaca delle Cinque Terre: “Dopo aver visto i margini di guadagno di Trenitalia: più soldi al territorio e al Parco”

La prima cittadina di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, interviene dopo aver ricevuto i primi documenti desecretati, come anticipato da Repubblica

Questa è la storia di un piccolo territorio, ma grandissimo dal punto di vista turistico, che oggi chiede conto al colosso di Stato delle ferrovie di rifare i conti sugli incassi dei biglietti.

“Alla luce dei dati contenuti  in documenti finalmente desecretati, anche se avrebbero dovuto essere pubblici, chiederemo a Trenitalia maggiori investimenti nelle Cinque Terre, e la ridiscussione con il Parco della ripartizione degli introiti della Cinque Terre Card”.

Parla la sindaca di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, uno degli amministratori che più si erano battuti contro le politiche di Trenitalia in relazione alle Cinque Terre.

Come anticipato nei giorni scorsi da Repubblica, la vittoria in Consiglio di Stato di una lunga e incredibile battaglia per ottenere la trasparenza del Contratto di servizio fra due soggetti pubblici – Trenitalia e Regione Liguria – permette oggi ad associazioni di commercianti e cittadini e agli enti delle Cinque Terre di comprendere quali siano stati i reali incassi per le ferrovie italiane delle politiche tariffarie legate alle Cinque Terre, una delle mete turistiche più note al mondo e raggiungibile principalmente con il treno.

Rispetto a numeri circolati informalmente negli anni scorsi, le tabelle che Repubblica aveva pubblicato, raccontano di volumi assai più alti. Secondo una prima lettura si parla infatti di circa 22 milioni (con iva) di euro di ricavi per l’anno 2018.

Al computo totale mancano per altro le tabelle con i ricavi dei biglietti validi tutto l’anno per i residenti della Liguria (tariffa base 2 euro e 60 centesimi) e applicati nei mesi invernali anche ai non residenti. Cifra che potrebbe far lievitare di qualche altro milione la cifra complessiva. Trenitalia  aveva replicato con una nota in cui si definiva “fuorviante esaminare solo ed esclusivamente i ricavi da biglietti, senza tenere conto delle spese”. Repubblica è in attesa di avere i dati totali annuali sui costi sostenuti e gli incassi in modo che i lettori possano farsi un’idea più completa della vicenda.

Intanto le amministrazioni si preparano a battere cassa presso Trenitalia. La sindaca Pecunia è intervenuta con un comunicato piuttosto deciso nei toni: “Abbiamo ricevuto parte della documentazione richiesta e siamo molto soddisfatti che finalmente si sia fatta chiarezza su un tema così delicato che riguarda il nostro territorio. Provvederemo ad analizzare i dati nel dettaglio, ma posso già affermare che questa rappresenta una grande vittoria per noi”.

“La conoscenza del margine di guadagno su un servizio pubblico strategico – prosegue Pecunia -ci permette di richiedere e pretendere maggiori investimenti nelle Cinque Terre, sia in termini di infrastrutture (accessibilità, barriere architettoniche, …) sia in termini di servizio e vigilanza. Personalmente mi batto da anni per difendere il mio territorio, rivendicando investimenti, servizi migliori e una gestione del flusso turistico coerente con gli spazi a disposizione. Come Sindaco sono da tempo in prima linea e, dopo aver emesso l’ordinanza per il contingentamento degli accessi (opposta da Trenitalia nel 2019), siamo stati costretti a fare ricorso al Tar contro Regione e Trenitalia per poter accedere a documenti e dati che, invece, devono essere a conoscenza di tutti. Appena riceveremo i dati completi provvederò a portare all’attenzione del Parco Nazionale delle Cinque Terre la questione del rapporto con Trenitalia, in particolar modo per quanto riguarda la tariffa del treno giornaliera (inclusa nella Cinque Terre Card) di € 10,00, che il Parco deve riconoscere a Trenitalia. Il tutto dovrà essere analizzato all’interno di un piano per la gestione della governance turistica del nostro territorio, della quale il Parco deve farsi carico, soprattutto in questo momento così delicato di ripresa, nel quale è indispensabile definire una programmazione efficace ed ambiziosa”.

Da La Repubblica 20/3/2021

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